Nel giardino «Bam» (Biblioteca degli alberi) di Milano – davanti al Bosco Verticale, zona Isola – è partito un progetto di monitoraggio delle piante sotto la direzione scientifica di Stefano Mancuso e con il patrocinio del Comune di Milano.

L’esperimento prevede che per i prossimi tre mesi vengano installati 300 sensori per calcolare gli effetti benefici degli alberi per l’ambiente urbano.

Si tratta di un progetto no-profit pensato dall’associazione «Prospettiva Terra», sviluppato da Stefano Mancuso e sponsorizzato da diverse aziende (considerata la location molto di moda).

I sensori installati nei primi giorni hanno già registrato effetti notevoli: nei primi tre giorni di aprile sono state stoccate più di 101 tonnellate di CO e sono state rimosse 570 grammi di sostanze nocive.

Il miglioramento della qualità dell’aria (e questo varrebbe per qualunque zone rinverdita dalla presenza di alberi) è migliorata del 25% rispetto a un’area dove dominano traffico e cemento.

Con i sensori appena applicati nel parco di Porta Nuova si potranno ottenere, in tempo reale, i dati dello stoccaggio di CO2, la rimozione delle polveri sottili e anche la stabilità degli alberi.

Questo ultimo elemento sarebbe una novità assoluta, spiegano gli autori del progetto: «I sensori saranno in grado di rilevare le frequenze di oscillazione della pianta nel tempo e di fornire preventivamente ulteriori dati utili per valutare il rischio di caduta o instabilità, rendendo più efficiente la gestione degli alberi urbani».

L’auspicio è che lo studio delle piante possa agevolare la messa a dimora di milioni di alberi in tutte le aree urbane, e non solo in quelle che se lo possono permettere.