Alabama, sparatoria a una festa di adolescenti. 4 morti
Stati uniti Da inizio anno oltre 160 mass shooting, più di uno al giorno
Stati uniti Da inizio anno oltre 160 mass shooting, più di uno al giorno
Durante il fine settimana, a Dadeville, in Alabama, durante una festa di compleanno di una sedicenne, 4 persone sono state uccise, e 28 ferite, in un mass shooting. Ancora non è chiaro chi e perché abbia aperto il fuoco, ma secondo le prime ricostruzioni la sparatoria dovrebbe essere scoppiata a causa di una lite a fine festa. Le vittime e i feriti sono perlopiù adolescenti.
Questa non è stata l’unica sparatoria del fine settimana: nel campus dell’università di Lincoln, in Pennsylvania, 2 studenti sono rimasti feriti in uno shooting, mentre a Louisville, in Kentucky, un uomo ha sparato su centinaia di persone in un parco, facendo 2 morti e 4 feriti. E due giovani, di 22 e 17 anni, sono stati uccisi a una festa in una residenza universitaria della James Madison University, in Virginia.
Una sparatoria dietro l’altra, a poco più di due settimane dalla strage della scuola elementare di Nashville, in Tennessee, dove sono morti 3 bambini e 3 adulti.
Dopo le sparatorie di questo fine settimana, secondo il Gun Violence Archive nel 2023, fino ad ora, ci sono state più di 160 sparatorie di massa, vale a dire più mass shooting rispetto ai giorni dell’anno trascorsi, e sembra che si sia diretti verso il bilancio dell’anno passato: 647 sparatorie, una media di due al giorno.
Il presidente Joe Biden, che da tempo spinge per l’approvazione di misure più severe in tema di possesso di armi, è intervenuto parlando ancora una volta a una nazione in lutto per i giovani uccisi. «A cosa è arrivata la nostra nazione se i ragazzi non possono partecipare a una festa di compleanno senza paura?Le armi sono il principale killer di minori in America, e i numeri stanno aumentando, non diminuendo. «Non c’è posto per i crimini violenti nel nostro Stato», ha dichiarato la governatrice dell’Alabama, la repubblicana Kay Ivey. Nonostante l’indignazione diffusa, e gli appelli di Biden al Congresso per vietare la vendita dei fucili d’assalto, e imporre maggiori controlli sull’età e i precedenti di chi vuole acquistare una pistola, la paralisi politica continua, e il messaggio non riesce a convincere l’ala repubblicana di Capitol Hill.
Mentre in questi giorni si contavano i morti per i mass shooting, la lobby delle armi, la National Rifle Association, ha attirato alla sua ultima convention tutti i principali candidati del partito repubblicano, Donald Trump in testa, che per fare fronte al problema delle sparatorie nelle scuole ha chiesto di armare il personale scolastico.
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