Uno sguardo sul mondo che scotta. Torna a Torino CinemAmbiente, la più importante manifestazione italiana dedicata ai film a tema ambientale. Giunta alla 26esima edizione, si apre, non a caso, il 5 giugno, Giornata mondiale dell’Ambiente indetta dall’Onu.

IN PROGRAMMA FINO ALL’11 giugno, presenta 82 film da 38 Paesi in rappresentanza di cinque continenti sui temi «più caldi» del dibattito internazionale: giustizia climatica e giustizia sociale, difesa del suolo, estrattivismo, inarrestabilità del riscaldamento globale, transizione ecologica. Il festival – organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi – li propone nella consueta suddivisione del Concorso documentari, Concorso cortometraggi e nelle due sezioni non competitive Made in Italy (in cui è inserito il film Tara a cui dedichiamo un approfondimento) e Panorama.

«CINEMAMBIENTE», che si svolge nelle sale del Cinema Massimo (via Verdi 18, ingresso gratuito), alzerà il sipario con Il punto di Luca Mercalli, il report sullo stato di salute del Pianeta, seguito dal film di apertura, The Letter: a Message for Our Earth, ispirato all’enciclica Laudato sì di Papa Francesco.

IL CONCORSO DOCUMENTARI presenta otto titoli legati all’inasprimento della crisi climatica. Deep Rising di Matthieu Rytz esplora l’eldorado dei fondali oceanici dove c’è abbondanza di metalli utilizzati nella produzione di batterie per le auto elettriche, la cui domanda è in crescita vertiginosa. The Grab di Gabriela Cowperthwaite, thriller investigativo, svela come, dalla Cina all’Arabia Saudita, governi e investitori privati si stiano accaparrando nuove terre in altri Paesi per garantirsi suoli fertili in previsione della crisi idrica. Nuclear Nomads di Kilian Friedrich e Tizian Stromp indaga la realtà di quanti in Francia lavorano per le ditte che hanno in subappalto le pulizie degli impianti nucleari.

«PARADISE» DI ALEXANDER Abaturov ci porta in una Siberia diventata negli ultimi anni sempre più calda. Le Système Total. Anatomie d’une multinationale de l’énergie di Jean-Robert Viallet affronta il problema della transizione ecologica nell’industria petrolifera intrisa di greenwashing.

DUE I LUNGOMETRAGGI dedicati agli animali: Zoo Lock Down di Andreas Horvath, girato nella primavera del 2020 allo zoo di Salisburgo, chiuso per la prima volta nella sua storia durante lapandemia; Lynx Man di Juha Suonpää, sospeso tra documentario e fiaba, racconta un bizzarro eremita che si sente a tal punto connesso con una rara specie di linci da sostenere di parlare il loro linguaggio.

INFINE, «TO THE END» sulla battaglia per il Green New Deal con protagonista Alexandria Ocasio-Cortez. La serata finale ospiterà un talk del Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus, che parlerà di Un mondo a tre zeri (zero povertà, zero disoccupazione e zero emissioni); il film di chiusura sarà Breaking Social, il nuovo lavoro del regista svedese Fredrik Gertten, già autore di Bikes vs Cars.

ALL’ATTORE E DRAMMATURGO Andrea Pennacchi andrà il Premio Ciak verde. Il festival si allargherà agli spazi adiacenti con il Villaggio della Biodiversità, nelle vie adiacenti il Cinema Massimo. Il Cortile del Rettorato dell’Università di Torino ospiterà la mostra multimediale One Planet One Future dell’artista Anne de Carbuccia. L’installazione Antimatter_stone dello scultore Sebastiano Pelli sarà esposta in Piazzetta Reale. Molti gli ospiti tra cui, a parlare di conversione ecologica, Leonardo Boff, Carlo Petrini e Luigi Ciotti.