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Aiuti per Beirut e allarme ingerenze. La Turchia offre un porto in prestito

Aiuti per Beirut e allarme ingerenze. La Turchia offre un porto in prestitoL'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani – Ap

Ground Zero Pioggia di aiuti sul Libano. Delle ultime ore la conferma che dal Qatar arriveranno i 50 milioni di dollari stanziati dalla campagna Lebanon in Our Hearts, lanciata dall’emiro Tamim bin […]

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 9 agosto 2020

Pioggia di aiuti sul Libano. Delle ultime ore la conferma che dal Qatar arriveranno i 50 milioni di dollari stanziati dalla campagna Lebanon in Our Hearts, lanciata dall’emiro Tamim bin Hamad Al Thani in persona. Le banche qatariote inoltre azzereranno le commissioni per i trasferimenti di denaro in Libano.

L’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) annuncia da parte sua 15 milioni di dollari in assistenza umanitaria e cibo, l’Austria aggiunge 1 milione di dollari da dividere tra Croce rossa libanese e alcune ong che operano a Beirut.

La Turchia addirittura mette a disposizione delle autorità libanesi il porto di Mersin e i suoi magazzini fino a quando non verrà ripristinato il porto di Beirut. Parola del vicepresidente turco, Fuat Oktay. «Siamo pronti a farlo: dopo che le merci arrivano a Mersin possono essere spedite in Libano con piccole navi», ha detto Oktay. Aggiungendo che la Turchia è pronta a fornire al Libano anche forniture mediche e alimentari, oltre che aiuti per la ricostruzione.

L’ambasciatore russo a Beirut, Aleksndar Zasypkin, in un’intervista all’agenzia Sputnik rileva che sì, «molti stanno inviando aiuti in una forma o in un’altra, ma è importante monitorare la situazione affinché non ci siano interferenze negli affari interni del Libano sotto la copertura di una catastrofe umanitaria».

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