Ai domiciliari Gülsen, la cantante turca è accusata di «incitamento all’odio»
Gülsen – via Twitter dell'artista
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Ai domiciliari Gülsen, la cantante turca è accusata di «incitamento all’odio»

Repressione A dare fastidio è stata una battuta sulle scuole religiose Imam Hatip, nel contesto di una crescente deriva conservatrice
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 30 agosto 2022

«Si è diplomato all’Imam Hatip. Ecco da dove viene il suo lato pervertito». Una battuta, rivolta ad un musicista della sua band durante un concerto, che è costata l’arresto alla pop star turca Gülsen. Il fatto risale in realtà ad aprile, ma solo ultimamente era iniziato a circolare insistentemente un video in rete dell’episodio. L’accusa è di «incitamento all’odio».
A dare fastidio è stata la critica alle scuole religiose Imam Hatip, istituzione che si è ampliata enormemente nell’ultimo ventennio, da quando Erdogan è al potere. Non un caso, visto che il Presidente ha frequentato proprio quell’istituto, così come molti altri membri dell’Akp. Le Imam Hatip costituiscono un sistema educativo parallelo – nel corso dei decenni più volte al centro di controversie e riforme, a seconda del grado di laicità dello Stato turco – gli allievi possono scegliere al termine del ciclo scolastico se intraprendere la carriera religiosa o se iscriversi all’università pubblica.

GÜLSEN, spesso definita come Madonna in versione turca, già sotto attacco per aver sventolato una bandiera arcobaleno ai propri concerti, è stata rilasciata ieri con l’obbligo di non abbandonare la propria abitazione. Dopo l’arresto avvenuto giovedì scorso la cantante si è scusata con chi si è sentito offeso, ma ha ribadito che si è trattato di uno scherzo con un suo collaboratore, e ha aggiunto: «Mi dispiace che le mie parole abbiano fornito materiale a persone maliziose che mirano a polarizzare il nostro Paese».

L’episodio comunque non è isolato nel contesto di una deriva religiosa sempre più marcata da parte di Erdogan, che vede i suoi consensi calare in vista delle elezioni del prossimo giugno e che cercherebbe quindi di assicurarsi il sostegno dell’elettorato più conservatore. Tra gli ultimi arresti, quello del cantante siriano di base in Turchia Omar Souleyman avvenuto lo scorso novembre, in seguito all’accusa di essere affiliato al Pkk. Moltissimi poi gli eventi annullati, come il concerto di K-pop accusato di «promuovere l’omosessualità».
Il tema degli artisti limitati nella loro libertà è tornato tristemente di attualità nell’ultimo periodo, la Mostra del cinema di Venezia ha organizzato due eventi per discuterne con un’attenzione specifica all’ambito cinematografico. Il prossimo 3 settembre si svolgerà un incontro con professionisti provenienti da diverse parti del mondo, il produttore turco Nadir Öperli parlerà del caso Cidgem Mater, produttrice condannata a 18 anni di carcere insieme agli attivisti del movimento antigovernativo di Gezi Park del 2013.

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