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Troppi affari con Israele, Bds Turchia contro Zorlu Holding

Troppi affari con Israele, Bds Turchia contro Zorlu Holding – BDS Turkey

Energia, finanza, cultura... I Fountains D.C. annullano uno show nella sala concerti dell'azienda a Istanbul: «Viene prima la solidarietà con i palestinesi»

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 25 agosto 2024

L’azienda turca Zorlu Holding è nel mirino del boicottaggio internazionale contro l’occupazione israeliana, in solidarietà con il popolo palestinese.

Si tratta di un conglomerato multinazionale operante principalmente nei settori industriale, elettronico, immobiliare, culturale, energetico e finanziario, fondato nel 1990 dai fratelli Ahmet e Zeki Zorlu. Negli anni 2000 le aziende controllate da Zorlu Holding sono cresciute rapidamente in termini di dimensioni e fatturato. In particolare, Vestel (elettrodomestici per la casa) è diventata una delle maggiori aziende operanti nel proprio settore a livello mondiale.

CONTEMPORANEAMENTE, Zorlu ha scoperto il mercato israeliano, investendovi rapidamente e in modo massiccio. «È la principale azienda turca che opera in Israele. I dirigenti hanno parlato in passato di un investimento che ha raggiunto 1 miliardo di dollari. Per la sua presenza e attività, Zorlu ha ricevuto diversi premi dalle autorità israeliane. Inoltre l’azienda ha svolto negli anni un lavoro diplomatico e mediatico, candidandosi come «trasportatore del gas rubato ai palestinesi da Israele verso l’Europa», come scrivono gli esponenti in Turchia della campagna Bds (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele), che in questi mesi stanno portando avanti una intensa attività.

«Abbiamo deciso di avviare una campagna di boicottaggio contro Zorlu – spiegano gli attivisti di a BDS Turchia – lo scorso novembre. All’epoca l’azienda si vantava di avere tre centrali elettriche in Israele. Abbiamo lanciato diversi appelli e, insieme a diverse realtà solidali con la Palestina, abbiamo organizzato delle azioni di protesta davanti alle sedi di rappresentanza dell’azienda. A maggio, quasi quattro mesi fa, Zorlu ha dichiarato di aver venduto due delle centrali elettriche che possedeva, mantenendo il 25% delle sue azioni nella centrale di Dorad».

La centrale elettrica israeliana Dorad si trova a due passi dai Territori occupati e fornisce energia anche all’esercito israeliano. Per questo, Zorlu è accusata di essere complice delle politiche di genocidio. Anche se l’azienda ha dichiarato che si stava preparando a vendere questo rimanente 25%, attualmente non ci sono novità ufficiali.

IL BOICOTTAGGIO non si limita al settore energetico in cui opera l’azienda. «Zorlu ha attualmente quattro aziende operanti in Israele. Inoltre, con i soldi ricavati in questo paese, sostiene le sue attività in Turchia, tra cui il settore della cultura e dell’intrattenimento. Per questo motivo, abbiamo deciso di rivolgerci agli artisti che si sarebbero esibiti presso il centro culturale Zorlu Performing Arts Center di Istanbul, invitandoli a cancellare i loro concerti».

All’inizio di agosto, il gruppo rock irlandese Fountains D.C. e la cantante statunitense Blondshell hanno deciso di non esibirsi. «Dobbiamo essere chiari nelle nostre convinzioni – è stata la dichiarazione ufficiale del gruppo irlandese – e mettere al primo posto la solidarietà con il popolo palestinese. Abbiamo deciso di annullare il nostro spettacolo in seguito all’appello del Bds. Rimaniamo fermi nella nostra decisione finché Zorlu non disinvestirà completamente dalla fornitura di energia a Israele».

BDS TURCHIA porta avanti la campagna di boicottaggio e sensibilizzazione insieme a PACBI (Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele) e BNC (Comitato Nazionale Palestinese per il Bds) e finora ha ottenuto risultati significativi. Ma non si fermeranno qui. «Zorlu cerca di ripulire la sua immagine attraverso le attività culturali. Quindi è importante convincere gli artisti a cancellare le loro date. Inoltre, stiamo portando avanti una campagna di boicottaggio anche contro l’azienda Vestel, che produce elettrodomestici per la casa. È importante sensibilizzare anche i consumatori in Turchia».

Ovviamente, va ricordato che dal 7 ottobre ad oggi, in Turchia numerose manifestazioni di protesta e boicottaggio sono state fermate con la violenza dalla polizia. Così, mentre Ankara definisce Hamas come «un’organizzazione di patrioti» e ospita Mahmud Abbas, Presidente della Palestina, nel suo parlamento in seduta straordinaria, continua a mantenere i rapporti commerciali con Israele.

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