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A Torino e in Val Susa i campeggi resistenti

A Torino e in Val Susa i campeggi resistentiUna protesta del Climate Social Camp – Facebook

Movimenti In tenda per il clima e poi contro il Tav. «L’evento di quest’anno si concentrerà sulla tematica ecologica, visti gli evidenti cambiamenti climatici in atto in tutto il mondo», si legge nel comunicato del Festival Alta Felicità

Pubblicato circa un anno faEdizione del 29 luglio 2023

«Fermare il cemento, difendere l’acqua» è stato lo slogan della seconda edizione del Climate Social Camp a Torino. Una tre giorni di workshop, dibattiti e iniziative di lotta che si è svolta nel Parco artiglieri da montagna non a caso. Qui, tra i quartieri Cit Turin e Cenisia, dovrebbe sorgere un nuovo supermercato Esselunga e dagli ambientalisti è stata rioccupata la caserma La Marmora, venduta dal Comune al colosso della grande distribuzione. Al campeggio sono arrivati attivisti da tutta Italia, qualcuno anche dal resto d’Europa.

«Dopo la prima edizione – racconta Elena Alfieri dell’organizzazione del Climate Social Camp – abbiamo avviato come rete un’analisi sul tema della siccità e sugli impatti ambientali, economici e sociali, comprendendo quanto per i movimenti climatici sia importante connettersi con i territori. L’acqua è un bene comune che fa emergere contraddizioni contemporanee come gli eventi naturali estremi, conseguenza del cambiamento climatico, o scelte politiche quali le privatizzazioni, pagate dai più poveri. A Torino molte famiglie sono state sfrattate per morosità nei confronti della Smat. Ecco perché con il nuovo campeggio abbiamo deciso di lanciare due progetti su base nazionale: una mappatura del potere, ovvero una cartografia collaborativa delle opere di cementificazione che investono il Paese, e una video-inchiesta sui territori».

Giovedì dal parco gli attivisti si sono spostati in città: davanti al Comune è stato appeso uno striscione con scritto «Basta svendere città e parchi! Difendiamo tutto». L’amministrazione torinese è sotto accusa per i progetti che riguardano le aree verdi del Meisino, della Pellerina e gli alberi di corso Belgio. Al grattacielo della Regione Piemonte, invece, la scritta all’entrata è stata coperta con un grande striscione: «Palazzo della devastazione, più soldi ai territori colpiti dalla crisi climatica, meno finanziamenti a grandi opere e progetti di greenwashing».

Anche quest’anno si rinnova il gemellaggio con il Festival dell’Alta Felicità a Venaus, luogo simbolo del movimento No Tav. Il passaggio di testimone tra i due eventi non è solo virtuale: gli attivisti del campeggio torinese andranno oggi in Val di Susa in treno. Da stamattina a lunedì, tre giorni di musica, dibattiti, incontri e gite. Il festival, si legge nel comunicato di lancio, «si concentrerà sulla tematica ecologica, visti gli evidenti cambiamenti climatici in atto, non soltanto sui nostri territori, ma in tutto il mondo, che stanno modificando la vita di tutti e tutte: a maggior ragione alla luce del contesto di guerra in cui vengono destinate ingenti risorse per la distruzione e non per la salvaguardia della vita e del pianeta».

Dopo le polemiche delle scorse settimane a proposito del presunto non rispetto di norme di sicurezza nell’edizione 2022, è arrivato il via libera: «Non c’è alcuna ragione per la quale non debba dare l’autorizzazione a questa manifestazione, in quanto i documenti che mi sono stati presentati dall’associazione sono tutti regolari», ha detto il sindaco del piccolo centro valsusino Avernino Di Croce, che ha definito la manifestazione «un bene per il territorio». Ampio il programma dei dibattiti: il ricordo dello scrittore Valerio Evangelisti (questa mattina alle 10); «Fermare l’escalation» con Domenico Quirico e Raffaele Sciortino (oggi alle 17,30); «Torino-Lione un buco nell’acqua» con diversi tecnici (domenica alle 10). Tra gli artisti in concerto Eugenio Bennato, Assalti Frontali, Cosmo, Omar Pedrini, Miss Keta, Persiana Jones, Gran Bal Dub aka Sergio Berardi + Madaski, Dolcenera. Domenica, ci sarà la passeggiata al Fortino di San Didero (ritrovo al presidio di Venaus alle 12).

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