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A rischio rimozione dopo le proteste, Rubiales annuncia le dimissioni

A rischio rimozione dopo le proteste, Rubiales annuncia le dimissioniJenni Hermoso – Ansa

Procedimento aperto anche dalla Fifa Il presidente della Federcalcio spagnola aveva baciato sulla bocca la nazionale Jenni Hermoso dopo la vittoria dei Mondiali. L'atleta aveva chiesto «misure esemplari» contro di lui

Pubblicato circa un anno faEdizione del 25 agosto 2023

Ha resistito fino all’ultimo, minimizzando la gravità del bacio sulla bocca imposto alla giocatrice della nazionale spagnola Jenni Hermoso durante la premiazione dei Mondiali di calcio di Sidney, e ha insultato chi lo criticava scegliendo poi di andare in vacanza a Ibiza. Ma ieri sera Luis Rubiales ha dovuto annunciare ai collaboratori le sue dimissioni da presidente della Real Federación Española de Fútbol (Rfef), incarico che ricopre dal 2018. L’atto ufficiale atteso per oggi.

Le proteste iniziali si erano trasformate in un vero e proprio assedio. Anche il comitato disciplinare della Fifa aveva annunciato ieri l’apertura di un procedimento disciplinare, contestandogli la violazione delle norme su «fair play, lealtà e integrità». Il bacio imposto alla numero 11 delle «rosse» e varie sue esternazioni sessiste «potrebbero costituire una violazione degli articoli 13.1 e 13.2 del Codice di Disciplina», spiegava la Fifa in un comunicato ufficiale piovuto sulla Federcalcio spagnola come un macigno.

Dopo aver rifiutato di registrare un video col dirigente per scagionarlo, mercoledì anche Hermoso ha rotto il silenzio. In un comunicato emesso dal sindacato Futpro, l’atleta ha chiesto alla Federcalcio di adottare «misure esemplari» contro Rubiales, confermando che non erano sue le dichiarazioni contenute in un prima nota della Rfef attraverso le quali si minimizzava l’accaduto.
I ministri ad interim Félix Bolaños e Miquel Iceta avevano avvisato che il governo sarebbe intervenuto con gli strumenti a sua disposizione.

«La società spagnola considera ormai intollerabili comportamenti maschilisti come baciare una donna senza il suo consenso» ha spiegato Bolaños. Il Consiglio superiore dello Sport (Csd) di Madrid, che dipende dal ministero dello Sport, avrebbe infatti potuto decidere la rimozione di Rubiales dall’incarico. Al Csd erano arrivate le denunce della Lega Professionista Femminile e dell’Associazione dei Calciatori spagnoli, consentendo all’ente di condurre il dirigente davanti al Tribunale amministrativo sportivo. Intanto anche la magistratura ordinaria indaga su un viaggio a New York pagato dalla Rfef e a contestare il dirigente il fronte si è fatto trasversale. Dopo l’ambigua presa di posizione iniziale, anche i Popolari si sono uniti alla richiesta di dimissioni del dirigente propugnata immediatamente da Sumar e, dopo l’intervento del premier Pedro Sánchez, dai Socialisti. Solo l’estrema destra di Vox non si è espressa.

Ieri si è assistito a un vero e proprio ammutinamento da parte di decine di società sportive, anche importanti. Insieme alla Federcalcio Basca, molti club hanno annunciato la non partecipazione all’assemblea straordinaria convocata per oggi dalla Rfef (fedele fino a ieri a Rubiales e composta in gran parte da uomini), visto che l’ordine del giorno non contemplava una presa di posizione sulla vicenda. È stato, forse, l’ultimo segnale che ha convinto Rubiales – che rimane comunque il numero due della Uefa – a farsi da parte, probabilmente per evitare conseguenze peggiori. Tra i baroni del calcio spagnolo la partita per la successione è aperta; in ballo c’è la candidatura spagnola per i mondiali del 2030.

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