A Milano vietato respirare: sforamenti continui di Pm 10 e Pm 2.5
Inquinamento L'Arpa ha già registrato in città nel 2024 il superamento dei limiti per 29 giorni, avvicinandosi ai 35 fissati dall’Unione Europea come soglia massima annuale. Il 2 marzo associazioni e ambientalisti in piazza a protestare.
Inquinamento L'Arpa ha già registrato in città nel 2024 il superamento dei limiti per 29 giorni, avvicinandosi ai 35 fissati dall’Unione Europea come soglia massima annuale. Il 2 marzo associazioni e ambientalisti in piazza a protestare.
A Milano ieri sono ricomparse le mascherine. Puntuale il virus è arrivato anche quest’anno e puntuali i politici dicono che andrà tutto bene. Puntuale è arrivato anche il rimpallo di responsabilità. Le persone più fragili come bambini, anziani e malati cronici soffrono più degli altri. Ai medici di base sono aumentate le telefonate legate a problemi respiratori. No, non è tornato il Covid, ma lo smog fatto di polveri sottili classificate come Pm10, Pm2.5, nanoparticelle. In questi giorni in tutta la Pianura Padana, Milano in testa, lo smog ha raggiunto livelli quasi tre volte superiori ai limiti di legge.
I dati ufficiali dell’Arpa, l’Agenzia regionale Protezione Ambiente, dicono che a Milano nel 2024 il Pm10 ha sforato il limite dei 50 microgrammi per metrocubo 29 giorni, avvicinandosi ai 35 giorni fissati dall’Unione Europea come soglia massima annuale. Anche lunedì – ultimo giorno con dati Arpa disponibile – in tutte le centraline della città, e per il quinto giorno consecutivo, sia il Pm10, che l’ancora più dannoso Pm2.5, sono stati ben oltre la soglia di sicurezza. Nella centralina di Milano-Marche il valore medio di Pm10 è stato di 109, a Milano-Pascal 111, a Milano-Senato 122. Il Pm2.5 si è attestato a 80 di media, quando l’Oms raccomanda di non superare la soglia giornaliera di 25 microgrammi per metrocubo.
Se da un lato la media annuale di giorni di sforamento è in diminuzione rispetto a 20 anni fa, dall’altro l’inerzia delle istituzione condanna i milanesi – e i cittadini della Pianura Padana – a respirare veleni con picchi giornalieri spaventosi nei mesi invernali. Da martedì in nove province lombarde sono in vigore i provvedimenti antismog di primo livello, sostanzialmente il divieto di circolazione dei diesel fino agli euro 4, che però a Milano dovrebbero essere già fermi in tutta la città per Area B. E così ieri Milano si è risvegliata con il cielo attorno al sole colore rosso smog e l’orizzonte velato di grigio. Ogni anno le condizioni meteo invernali favoriscono l’accumulo degli inquinanti, ma ora la siccità e le inversioni termiche perduranti dovute ai cambiamenti climatici complicano ancora di più le cose.
I provvedimenti antismog di 15 anni fa risultano obsoleti. Milano potrebbe sperimentare dopo 4/5 giorni di inquinanti fuorilegge i mezzi pubblici gratuiti, le targhe alterne, i weekend senz’auto. Non lo fa, forse per non compromettere l’immagine della città, anche se proprio ieri iniziava la fashion week donna e salutare chi è arrivato in città con quella cappa di smog non è stato il migliore dei benvenuti. Intanto, mentre nel consiglio regionale e in quello comunale centrodestra e centrosinistra litigano – anche all’interno delle proprie coalizioni – il prossimo 2 marzo a Milano ci sarà una manifestazione promossa da Genitori Antismog, Ultima Generazione, Rete Ambiente Lombardia e altre associazioni. Titolo: Vietato respirare.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento