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A Kiev, obiettivo: sostenere una ricostruzione verde

A Kiev, obiettivo: sostenere una ricostruzione verde

Greenpeace Martedì 10 settembre Greenpeace ha inaugurato ufficialmente la sua nuova sede a Kiev, in Ucraina, con l’obiettivo di promuovere progetti di ricostruzione verde nel Paese e continuare ad indagare sui […]

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 12 settembre 2024

Martedì 10 settembre Greenpeace ha inaugurato ufficialmente la sua nuova sede a Kiev, in Ucraina, con l’obiettivo di promuovere progetti di ricostruzione verde nel Paese e continuare ad indagare sui crimini ambientali provocati dall’invasione russa.

«Il popolo ucraino merita una presenza forte di Greenpeace, per sostenere il valore dell’attivismo e della democrazia anche in tempi di guerra», ha dichiarato Natalia Gozak, direttrice dell’ufficio di Greenpeace Ucraina. «Per la sicurezza del Paese, l’Ucraina deve promuovere la transizione energetica dai combustibili fossili. La nostra missione è aiutare l’Ucraina a ricostruire le infrastrutture sociali in modo sostenibile, sfruttando l’energia pulita dei pannelli solari e delle turbine eoliche. Queste soluzioni rappresentano il percorso verso un futuro resiliente e sostenibile».

Dallo scoppio della guerra, gli uffici dei Paesi più vicini all’Ucraina e facenti parte di Greenpeace Europa Centrale e Orientale (CEE) – Slovacchia, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria – hanno fornito assistenza umanitaria ai cittadini e ai rifugiati ucraini. Grazie alla collaborazione con organizzazioni ambientaliste del territorio, Greenpeace è da tempo impegnata nel documentare la devastazione ambientale causata dalla guerra, tra cui la distruzione della diga di Kakhovka, nel monitorare le crisi a Cernobyl e nella centrale nucleare di Zaporizhzhia e nel sostenere progetti pilota di ricostruzione verde, basati sullo sfruttamento di fonti rinnovabili e decentralizzate. Ora, l’intenzione è quella di intensificare gli sforzi per portare avanti queste attività.

Dall’inizio del conflitto, nel Paese le infrastrutture energetiche subiscono attacchi continui da parte delle forze missilistiche russe. Proprio per questo motivo, a marzo, Greenpeace aveva contribuito all’installazione di due sistemi ibridi di batterie e pannelli solari per aiutare le popolazioni civili a fronteggiare i blackout di energia. Questi impianti sono stati installati presso una scuola a Hostomel (oblast’ di Kiev) e un ambulatorio a Mykolaiv, al fine di ridurre l’utilizzo dei generatori, aumentare la sicurezza delle persone e garantire loro l’accesso ai servizi essenziali.

Il progetto, finanziato da Greenpeace Germania e dalla Greenpeace Germany Environmental Foundation, è stato soltanto il primo passo per sostenere una ricostruzione che sia sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, e che assicuri alla popolazione Ucraina la presenza di infrastrutture energetiche affidabili e resilienti nel Paese, anche in tempo di guerra.

Con l’apertura di un nuovo ufficio di Greenpeace a Kiev, la volontà è quella di promuovere progetti simili, da estendere ad altre scuole ed edifici pubblici su tutto il territorio nazionale. Con la speranza di aiutare cittadine e cittadini ucraini a costruire un futuro più verde e di pace.

*dipartimento comunicazione Greenpeace Italia

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