A Kiev le sirene suonano senza sosta. La gente cerca riparo nella metro
Il limite ignoto Giornata di attacchi da Kharkiv a Odessa, dove vengono colpite le strutture portuali. L’Ucraina torna a reclamare l’invio di F-16
Il limite ignoto Giornata di attacchi da Kharkiv a Odessa, dove vengono colpite le strutture portuali. L’Ucraina torna a reclamare l’invio di F-16
Le sirene a Kiev continuano a suonare e la contraerea non ha riposo mentre droni e missili continuano a segnare questa fase del conflitto. Ieri nuovi attacchi alla capitale ucraina, a Odessa, a Kharkiv e Kherson hanno mandato su tutte le furie il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov: «Tutti quelli che hanno cercato di intimidirci, sognando che avrebbe avuto qualche effetto, se ne pentiranno molto presto. La nostra risposta non si farà aspettare».
IN ATTESA della reazione, le città ucraine contano i danni. «Un’altra notte impegnativa per la capitale» ha scritto su Telegram il sindaco di Kiev Vitalii Klitschko. Secondo il comandante delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny, tornato a occuparsi di comunicazione dopo quasi un mese di assenza, «questa notte gli occupanti hanno attaccato dei siti militari e alcuna infrastrutture essenziali dell’Ucraina» utilizzando «40 missili cruise» lanciati da caccia in volo sul Mar Caspio e «circa 35 droni». I portavoce dell’aviazione fanno sapere che 37 missili e 29 droni sarebbero stati intercettati. Stavolta però gli attacchi non si sono limitati alle ore notturne: a metà mattinata una nuova salva ha tentato di colpire la capitale senza riuscire a raggiungere obiettivi significativi. Nel pomeriggio stesso copione e, secondo l’amministrazione comunale, oltre 41mila persone si sono rifugiate nelle stazioni della metropolitana. A fine giornata, secondo il sindaco Klitschko non si registrano vittime e i danni maggiori sarebbero ad alcune abitazioni civili colpite dai detriti delle esplosioni in aria. Una persona è stata ferita in un quartiere centrale a causa di alcuni frammenti precipitati sulla strada.
È ANDATA PEGGIO a Odessa, dove il consigliere del capo dell’amministrazione militare della regione, Sergiy Bratchuk, ha riferito di danni alle strutture portuali. E a Kharkiv il governatore regionale, Oleg Sinegubov, parla di «3 donne anziane di 73, 85 e 90 anni, una donna incinta e due bambini di 14 e 10 anni» feriti da un bombardamento su un villaggio. Di sicuro però il colpo più grave è stato inflitto alla regione di Khmelnitsky, nell’ovest dell’Ucraina, dove, secondo il media locale Ukrainska Pravda, «di notte, le truppe russe hanno colpito diversi obiettivi, uno di loro è un militare. Al momento sono in corso i lavori per localizzare gli incendi nei magazzini di carburanti e lubrificanti e nei depositi di materiale bellico. 5 aerei fuori combattimento».
PER QUESTO KIEV è tornata a insistere sugli F-16. Il comandante dell’aeronautica ucraina, Sergey Golubtsov, ha parlato di almeno 3 squadroni da 12-16 caccia che, a suo dire, sarebbero sufficienti ad avere «la supremazia aerea in determinati quadranti». A tale proposito, il ministro degli Esteri russo, ieri a sorpresa in Kenya, ha dichiarato che le forze russe «saranno in grado di rispondere alle intenzioni dei paesi occidentali di addestrare i piloti ucraini a pilotare i caccia F-16».
Dall’altro lato del fronte anche la regione di Belgorod è stata nuovamente attaccata. La città di Shebekino, a poca distanza dalla frontiera ha subito «massicci bombardamenti» e su alcuni canali Telegram russi si è parlato di «attacchi senza precedenti» che, a quanto sembra, avrebbero anche danneggiato delle infrastrutture.
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