«Il futuro della sovranità russa dipende dai partecipanti all’operazione militare speciale». È un Putin diverso quello che ieri ha parlato sulla dal pulpito sulla Piazza rossa di Mosca in occasione della 78° celebrazione della vittoria dell’Armata rossa sulle forze naziste nella seconda Guerra mondiale. UN ANNO FA tuonava contro le interferenze occidentali in Ucraina, accusava il governo ucraino di essere neonazista e apriva vaghi spiragli di pace, pur restando fermo nella necessità di «proteggere le popolazioni russofone d’Ucraina e denazificare la sua classe dirigente». Ieri il presidente si è mostrato meno marziale, come le vesti del grande generale avessero ceduto...