10.000 in corteo a Milano. «Ipocriti. Dove eravate prima di sabato scorso?»
La sorpresa della guerra La manifestazione finisce al parco Trotter che invece di Milano è il simbolo della convivenza possibile
La sorpresa della guerra La manifestazione finisce al parco Trotter che invece di Milano è il simbolo della convivenza possibile
Un corteo con questa composizione Milano non l’aveva ancora visto, fatto almeno per il 70% da giovani arabi e dai loro genitori, uomini e donne di prima, seconda e terza generazione. Con una componenete religiosa numerosa, legata ad alcune moschee, ma anche laica. Partiti alle 15.30 dal piazzale della stazione Centrale urlando “Palestina libera, Israele criminale”. Un corteo che si è ingrossato strada facendo, fino all’ingresso in via Padova, la via più multietnica di Milano. E si è visto. Applausi dalle finestre, tutti fuori dai bar e dai negozi a fare video e foto che non vedremo nelle nostre bolle social. Bisognava esserci per guardare in faccia un pezzo di concittadini, sentire quello che pensano, anche di noi. E pensano che siamo ipocriti e razzisti, che controlliamo i mezzi d’informazione e manipoliamo la storia e le notizie. “Dove eravate prima di sabato scorso?” urlano ai giornalisti alla ricerca della dichiarazione pro Hamas.
È difficile trovare le parole giuste per raccontare una manifestazione così, carica di rabbia e dolore, senso d’ingiustizia subito, quasi nessuna riconciliazione possibile. “Abbiamo subito troppe ingoustizie e voi europei avete taciuto perchè siete dalla parte di Israele” dice una ragazza di 16 anni arrivata con le amiche. “Per fortuna ci sono i social, ho mostrato ai miei compagni di classe quello che ci fanno i coloni ogni giorno” dice un ragazzo diciottenne. Parte un coro arabo, chiedo di tradurmelo, parla del sangue versato sulla terra di Palestina da vendicare. Viene evocata spesso la terra, “la nostra terra” dicono i palestinesi di Milano. La stessa terra che sentono come propria anche gli israeliani. E da qui non si vede possibilità di convivenza. Il corteo finisce al parco Trotter che invece di Milano è il simbolo della convivenza possibile, la scuola multietnica con bimbi da ogni anogolo del mondo. Ci arrivano lentamente i 10 mila che hanno camminato fin qui. A promuvore la manifestazione cinque associazioni palestinesi: giovani palestinesi, associazione palestinesi in Italia, unione democratica arabo palestinese, comunità palestinese lombarda, associazione donne palestinesi. Verso il fondo del corteo si vedono bandiere di Rifondazione e Potere al Popolo, sindacati di base, militanti dei centri sociali.
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