«I documentari non possono essere limitati da una storia predeterminata; non si può imporre una cornice, una struttura che sono ovvie fin dall’inizio. Si deve fare questo lavoro e vedere dove ti porta. La cosa più importante è creare un legame con i personaggi principali, rimanendo direttamente in contatto con loro e con la loro quotidianità. A partire da qui si può realizzare un film che sia un tutt’uno con la vita reale. In questo film il ritmo del lavoro determina il ritmo delle riprese. Ero costantemente alla ricerca di un modo per rendere chiaro l’andamento delle loro vite». È...