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Wagner detta legge e il Centrafrica si schiera con Putin

Wagner detta legge e il Centrafrica si schiera con PutinVladimir Putin e il presidente centrafricano Faustin-Archang Touadera – Ap

Russiafrique I mercenari russi essenziali per il potere del presidente Faustin-Archang Touadera. E i soldati centroafricani si dicono pronti a combattere per Mosca. Che in Africa può ancora contare sul sostegno di molti paesi

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 16 marzo 2022

La presa e gli interessi della Russia sull’Africa occidentale si rivelano sempre più forti e negli ultimi due anni Mosca avrebbe direttamente o indirettamente influito sui colpi di stato in Mali, Guinea Conakry e Burkina Faso. Ma lo stato in cui da tempo è stato stabilito un ferreo controllo è la Repubblica Centrafricana, dove i mercenari russi del Wagner Group sono diventati la guardia personale del presidente Faustin-Archang Touadera, che riesce a restare al potere solo grazie a loro.

Circa 600 contractors – elementi provenienti in buona parte dalle forze speciali e dai servizi segreti militari russi – sono stati dislocati nel piccolo Paese africano, pretendendo in cambio il controllo di alcune miniere d’oro e un pagamento mensile che sfiora i dieci milioni di dollari.

Il fortissimo legame esistente fra Mosca e Bangui in questi giorni ha preso la forma delle manifestazioni di piazza organizzate per sostenere la Russia con slogan e bandiere sventolanti, anche se le poche decine di persone presenti per le strade della capitale avevano dato piuttosto l’idea di un maldestro tentativo mediatico. Ora arrivano anche video in cui membri delle Forze armate centrafricane si dichiarano pronti a partire per l’Ucraina per andare ad aiutare l’esercito russo. In uno di questi una decina di militari pesantemente armati e schierati in formazione si dichiarano fratelli dei soldati russi e pronti a schierarsi in prima linea per «portare pace e ordine».

Al momento l’idea di rinforzi all’esercito russo dalla Repubblica centrafricana o dagli altri Paesi che compongono la cosiddetta “Russiafrique” non è minimamente all’ordine del giorno. Lo escludono anche fonti statunitensi riportate dalla Reuters.

La Russia può comunque contare sulla non condanna della sua aggressione da parte di moltissimi stati africani: l’Eritrea che si è apertamente schierata con Mosca, ben sedici Paesi che si sono astenuti e altre sei che non si sono presentati alla votazione. Stati chiave come il Sudafrica, l’Etiopia, il Mali e l’Algeria non hanno voluto condannare l’invasione dell’Ucraina per non incrinare gli stretti legami con la Russia.

Errata Corrige

Avanza la Russiafrique. I mercenari russi essenziali per il potere del presidente Faustin-Archang Touadera. E i soldati centroafricani si dicono pronti a combattere per Mosca. Che in Africa può ancora contare sul sostegno di molti paesi. 

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