Al primo maggio di quest’anno il governo Meloni è arrivato impreparato. Non ha potuto riabolire il «reddito di cittadinanza», come ha fatto l’anno scorso, né ha potuto alludere alle centinaia di migliaia di esclusi tra chi già beneficiava di quel «reddito» dalle misure che lo hanno sostituito: l’«assegno di inclusione» e il «sussidio per la formazione e il lavoro». Allora ha provato a lanciare una misura dal sapore elettorale (le europee sono tra 40 giorni): un regime fiscale sostitutivo per la tredicesima mensilità da 100 euro ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore ai 28 mila euro con coniuge...