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Von der Leyen a caccia di consensi e la cancelliera Merkel trema ancora

Von der Leyen a caccia di consensi e la cancelliera Merkel trema ancoraUrsula von der Leyen, in basso Angela Merkel con il premier finlandese Antti Rinne – LaPresse

Germania-Europa La ministra tedesca, candidata alla Commissione Ue, tenta la carta del «salario minimo in ogni Paese»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 11 luglio 2019

Angela Merkel non smette di tremare. Per la terza volta nelle ultime due settimane ieri la cancelliera ha mostrato pubblicamente i sintomi della sindrome su cui si interroga l’intera Germania.

«Disidratazione», come sempre, è la causa ufficiale affidata al portavoce del governo, prima delle rassicurazioni personali identiche a quelle pronunciate il 18 e il 27 giugno.

«Sto benissimo, nessuno si preoccupi per la mia salute» taglia corto Merkel alla fine dell’ennesima, ormai cronica, crisi di “scosse” improvvise.

Ancora una volta è successo a Berlino, di nuovo nel pieno di una cerimonia ufficiale, nel momento in cui la cancelliera ascoltava l’inno nazionale insieme a Antti Rinne, neo-primo ministro finlandese. E proprio come il mese scorso sempre in diretta tv davanti a milioni di tedeschi che hanno sussultato con lei ma di paura.

In Germania si moltiplicano le indiscrezioni più o meno credibili: dalla malattia neuro-degenerativa allo stress temporaneo causato dai colpi di calore di cui Merkel soffre da lustri.

Sicuro, al contrario, è il vibrante scenario che continua a stagliarsi dietro il suo malessere, che fa sobbalzare politici, imprenditori e investitori della Borsa di Francoforte. Perché non basta più ciò che è costretta a giurare la cancelliera a ogni puntuale replica: «Sono assolutamente convinta di essere in grado di svolgere pienamente il mio incarico» ha ripetuto anche ieri.

Perduta la sfida europea sullo spitzenkandidat Csu Manfred Weber, la cancelliera continua a portare sulle spalle il fardello politico della corsa verso la presidenza della Commissione Ue della ministra della Difesa Ursula von der Leyen. Tutt’altro che la tranquilla “passeggiata” annunciata nei tavoli con i partner europei. E anche una scelta sbagliata almeno a sentire i tedeschi che l’hanno bocciata nei sondaggi.

Eppure a Merkel tocca correre in appoggio dell’ex pupilla che ha appena una manciata di giorni per convincere l’Europarlamento.

Una faticosa campagna elettorale a favore di von der Leyen, il cui programma suona come «più democrazia nell’Ue, economia carbon-free entro il 2050, esercito comunitario» e «salario minimo in ogni Paese», come ha detto ieri al termine della riunione con i presidenti dei gruppi politici al Parlamento europeo. «Le persone hanno paure, speranze, sogni e aspirazioni e l’Europa può dare posti di lavoro, prospettive, stabilità e sicurezza. Sono convinta che può farlo: in ogni Paese, il lavoro deve dare di che vivere», ha spiegato ancora.

Nessun deciso cambiamento di rotta, dunque; casomai, l’attesa era transitoria con molte concessioni ma senza strappi alle regole tradizionali. «Una condizione provvisoria» proprio come l’inquietante shaking del corpo di Merkel che «apparentemente non è ancora del tutto terminato anche se sono stati compiuti significativi progressi» come spiega lei stessa.

Alla vigilia del compleanno (il 17 luglio compirà 65 anni) «Mutti» si rende perfettamente conto dell’incerta fiducia intorno alle sue «creature». La segretaria Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer, affonda ancora nelle difficoltà di una direzione politica molto meno granitica della linea Merkel, mentre von der Leyen è costretta al giro delle «sette chiese» europee: martedì ha cominciato incontrando i Verdi, che attendono le sue proposte per il voto a favore, poi in l’agenda conservatori e socialisti, tra cui spicca la Spd.

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