Vittoria di Trump: cancellata la norma sulle «class action»
I repubblicani al Senato hanno votato per bocciare una nuova regola che avrebbe permesso agli americani di riunirsi in azioni legali contro le istituzioni finanziarie e le banche. Il voto […]
I repubblicani al Senato hanno votato per bocciare una nuova regola che avrebbe permesso agli americani di riunirsi in azioni legali contro le istituzioni finanziarie e le banche. Il voto […]
I repubblicani al Senato hanno votato per bocciare una nuova regola che avrebbe permesso agli americani di riunirsi in azioni legali contro le istituzioni finanziarie e le banche. Il voto fondamentale per questa inversione di rotta è stato quello del vice presidente Mike Pence, che ha rotto lo stallo di 50 a 50. Questa mossa repubblicana allenterà ulteriormente l’esigua regolamentazione di Wall Street a cui Obama, in seguito alla crisi economica del 2008, aveva imposto alcuni paletti.
Affossando questa regola, i repubblicani hanno manifestato la volontà di smantellare l’ufficio per la protezione dei consumatori, un guardiano creato dal Congresso dopo il disastro dei mutui subprime che ha messo in ginocchio il Paese. L’introduzione della nuova norma era in esame da cinque anni. Se fosse passata avrebbe rappresentato un brutto colpo per le imprese finanziarie e le banche, esponendole a un potenziale diluvio di cause costose su pratiche commerciali discutibili.
Le class action sono viste come il fumo negli occhi a Wall Street. Da decenni le società di carte di credito e le banche inseriscono nei loro contratti delle clausole per eludere i tribunali e impedire agli utenti di unire le proprie risorse in azioni legali comuni. Così si elimina uno dei pochi strumenti che i cittadini hanno a disposizione per combattere pratiche predatorie e ingannevoli.
La decisione è un enorme favore dell’amministrazione Trump a Wall Street ed agli attori economici che hanno causato la crisi che si è allargata oltre i confini Usa. I repubblicani hanno attaccato la proposta definendola «una regola che intralcia il commercio e l’economia». Negli ultimi mesi le imprese finanziarie ed i loro alleati al Congresso si erano mobilitati per abbattere la proposta, ed alcuni istituti di credito e banche comunitarie erano entrati in campo facendo pressione su deputati e senatori.
La Camera a luglio aveva approvato la cancellazione della regola, ma al Senato la situazione era più complicata. Nelle settimane precedenti alla votazione, il senatore Lindsey Graham, repubblicano del South Carolina, aveva dichiarato di non sostenere l’abrogazione della regola, i democratici e gli avvocati dei consumatori avevano definito lo sforzo «un dono alle istituzioni finanziarie come Wells Fargo e Equifax», due enti che hanno usato spesso clausole arbitrali per evitare le sfide legali da parte dei loro clienti.
«Votando come ha votato stasera, a fianco dei lobbisti di Wells Fargo, il Senato ha votato contro le persone che serviamo» è stato l’amaro commento del senatore democraticao dell’Ohio, Sherrod Brown.
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