Via dai banchi, tutti al cinema
Visioni

Via dai banchi, tutti al cinema

Maboroshi Il vecchio cinema di Ueda ha trovato una nuova vita intercettando una delle problematiche che attanagliano gli strati più giovani della società giapponese
Pubblicato circa un anno faEdizione del 26 agosto 2023

Come nel resto del mondo, anche nell’arcipelago giapponese le piccole sale cinematografiche indipendenti sono sempre più rare, specialmente quelle che un tempo animavano le cittadine più lontane dai grandi agglomerati urbani come Tokyo o Osaka. Negli ultimi vent’anni la provincia giapponese ha visto un incremento esponenziale dei centri commerciali e di conseguenza dei cinema multisala al loro interno. Questo non solo ha portato alla chiusura delle piccole sale, ma ha anche contribuito a cambiare l’assetto e l’aspetto urbano delle piccole cittadine, le vie principali del centro si sono trasformate in piccoli deserti urbani, spostando le attività commerciali e gli spazi di aggregazione per i più giovani e i più anziani all’interno dei centri commerciali. L’estinzione dei piccoli cinema è quindi anche parte di questo più ampio processo di mutazione urbana.
Un tempo centrali per la vita sociale del luogo, questi teatri, quando non vengono abbattuti e nei pochi e più fortunati casi in cui sopravvivano, vengono spesso trasformati in musei, vestigia di quello che furono. Un’affascinante eccezione è un piccolo cinema nella cittadina di Ueda, prefettura di Nagano. Questa sala offre un interessante esempio alternativo di come questi spazi cinematografici possano essere recuperati e reinventati.

Come descritto in un recente ed approfondito testo della studiosa Fan Li, il vecchio cinema di Ueda, fondato già nel 1917, ha ritrovato una nuova vita intercettando una delle problematiche che attanagliano gli strati più giovani della società giapponese contemporanea, il rifiuto di frequentare la scuola.
Sfruttando una legge creata dal governo giapponese nel 2016, dove si stabilisce che i governi nazionali e locali hanno la responsabilità e la possibilità di creare opportunità educative anche al di fuori della scuola, tre Onlus si sono unite per creare l’Ueda Kodomo Shinema Kurabbu (l’Ueda Children’s Cinema Club).
Si tratta di un’associazione che usa lo spazio del vecchio teatro per organizzare proiezioni ed altri eventi legati al mondo del cinema, indirizzati verso quegli studenti che, per varie ragioni non economiche, non frequentano o hanno abbandonato del tutto la scuola.
Nei vari centri culturali sparsi per l’arcipelago si possono già incontrare gruppi, spesso formati da volontari, dediti ad organizzare attività per portare i ragazzi fuori dalle loro case, e che quindi possono fungere come occasione e spazio aggregativo per chi non se la sente di frequentare la scuola. Molte di queste attività sono riconosciute ufficialmente come sostitutive della frequenza scolastica e si stanno rapidamente moltiplicando.

È il caso del vecchio cinema di Ueda, che dal 2020 offre quattro proiezioni gratuite al mese aperte a studenti di tutte le età. Non solo, spesso sono anche le famiglie che si trovano in difficoltà e non sanno come comportarsi e reagire verso i loro figli che abbandonano la scuola. Ecco allora che la sala cinematografica di Ueda funziona anche come luogo dove i genitori possono trovare consigli e scambiarsi opinioni. Secondo la pagina online dell’associazione, ad oggi il club conta 95 studenti ed è riconosciuto da cinque scuole della regione come ambiente di apprendimento supplementare.
Oltre a partecipare alle proiezioni dei film – si va dai classici dell’animazione giapponese a film o documentari che affrontano anche temi più delicati, fino a lavori più leggeri e comici – è possibile per i ragazzi lavorare nel caffè del teatro, aiutare l’organizzazione delle proiezioni, o anche partecipare a workshop.

matteo.boscarol@gmail.com

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento