Veneto, brutte notizie per il Pd

A Nord Est la propaganda di Renzi non funziona. Verona sceglierà il nuovo sindaco con il Pd alla finestra: ballottaggio fra Federico Sboarina (29,2%) e Patrizia Bisinella (23,5%), cioè fra la coalizione del centrodestra Doc e la designata da Flavio Tosi. Sconfitta bruciante per Orietta Salemi che non va oltre il 22,4%, rimpiangendo il 4,6% dell’ex capogruppo Michele Bertucco. Tanto più che la “lista Tosi” raccoglie 18 mila preferenze, sorpassando quella con il simbolo del Pd.

A Belluno stava per trionfare al primo turno Jacopo Massaro, sindaco uscente e dem dissidente: si è fermato al 46,1%. Missione impossibile per Paolo Gamba che ripartirà dal 25,1%. Il candidato ufficiale del Pd Paolo Bello colleziona l’8,9% alle spalle anche del leghista Franco Gidoni.

Dal Veneziano ancora campanelli d’allarme. A Jesolo il “governissimo” di Valerio Zoggia si arena a 5.578 voti (Pd al 9%, la metà di FI): la Lega con Alberto Carli ne ha 3.907, ma altri 2.615 sono calamitabili dalla civica indipendentista di Christofer De Zotti.

A Mira sconfitto il M5S, tuttavia sempre con il 20% dei consensi, che fra due settimane saranno preziosi. La sfida sarà fra Marco Dori (Pd) e Antonella Trevisan del centrodestra. Ago della bilancia la lista di sinistra guidata da Lavinia Vivian che ottiene un ottimo 8,5%.

Pessime notizie per il Nazareno anche dal Friuli di Debora Serracchiani. A Gorizia, il candidato sindaco Roberto Collini è crocefisso da un eloquente 22% dei consensi. Tanto che Rodolfo Ziberna, sostenuto dal centrodestra compatto, potrebbe addirittura conquistare subito la fascia tricolore se i riconteggi nelle 37 sezioni “perfezionassero” il 49,68%.

Identico scenario a Duino Aurisina (Trieste) con Daniela Pallotta al 49,98% dei suffragi e la lista del Pd bilingue che fatica a superare l’11%.