Valerio Rocco Orlando, intervista visiva #08
Valerio Rocco Orlando (Milano, 1978), nell’ormai svuotato rione Sassi (pieno quasi solo di affitta-camere e b&b), ci racconta il suo progetto di fondare una scuola d’arte per ripopolare la storica città e costruire un luogo di rinascita culturale e sociale. L’opera d’arte che ci mostra è in realtà uno spazio pubblico per restituire e riutilizzare un immobile demaniale mettendo al centro la dimensione pedagogica tra abitante e artista.
Valerio Rocco Orlando è artista, dottorando in Ingegneria dell’Architettura e dell’Urbanistica alla Sapienza Università di Roma e ricercatore ospite in Studi Urbani all’Università di Basilea.
Attraverso pratiche che spaziano dai workshop alle videoinstallazioni, la sua ricerca assume l’arte come processo di analisi e conoscenza reciproca ed esplora l’osmosi tra istituzioni, musei, accademia e sfera sociale.
Nel corso degli anni ha attivato collaborazioni con il filosofo Jean-Luc Nancy, il compositore Michael Nyman, gli artisti Gilbert & George, Ugo Rondinone e Liam Gillick, gli attori Saleh Bakri e Alba Rohrwacher, il sociologo Boaventura De Sousa Santos, e lo psicoanalista Luigi Zoja.
Nel 2009 vince il premio ISCP New York, nel 2014 riceve una International Artist Fellowship al MMCA National Museum of Modern and Contemporary Art Korea, e nel 2016 viene insignito del Kunstpreis VAF Stiftung. Nel 2020 ottiene l’Italian Council e nel 2023 il Prix Carta Bianca.
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Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private, tra cui: A. M. Qattan Foundation, Ramallah; Centro de Arte Contemporáneo Wifredo Lam, L’Avana; Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; Fundação Calouste Gulbenkian, Lisbona; La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma; MACRO, Roma; MAGA, Gallarate; Mart, Rovereto; Museo del Novecento, Milano; MUSMA, Matera; Nomas Foundation, Roma; VAF Stiftung, Francoforte sul Meno; Villa e Collezione Panza, Varese.
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