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Usciamo dalla gabbia. Un appello

Usciamo dalla gabbia. Un appello

Israele/Palestina «Noi palestinesi e amici della Palestina porgiamo la mano a tutti coloro che hanno detto no alla guerra e che hanno condannato il terrorismo in tutte le sue forme»

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 18 novembre 2023

«Noi palestinesi e amici della Palestina porgiamo la mano a tutti coloro che hanno detto no alla guerra e che hanno condannato il terrorismo in tutte le sue forme. In modo particolare la porgiamo ai cittadini israeliani (purtroppo ancora una minoranza) e a tutti gli ebrei nel mondo che non hanno concesso il loro nome ai criminali di guerra.

La carneficina in corso contro il popolo palestinese, la pulizia etnica antica e recente, la colonizzazione e le spedizioni terroristiche dei coloni contro la popolazione autoctona, come lo sradicamento degli alberi, la distruzione delle case e la confisca della terra, oltre ad abbattere ogni ponte di dialogo, ledono gravemente l’immagine e la storia di tutta una comunità e rilanciano di nuovo l’antisemitismo, che offende ogni popolazione di origine semita, quella ebraica come quella palestinese. E, nei fatti, rendono Israele il luogo meno sicuro per la popolazione ebraica e per tutti i suoi cittadini.

La battaglia per la libertà del popolo palestinese è la stessa battaglia per la libertà della popolazione ebraica e della nostra libertà.

Lo Stato può diventare una gabbia. Il nazionalismo è stato il cancro della modernità. La fratellanza è un vasto spazio di umanità libera. Per questo non vogliamo rinunciare al sogno di un unico paese fondato sullo stato di diritto e sull’uguaglianza delle persone a prescindere dalla loro appartenenza e dal loro credo religioso. Siamo ancora in tempo. Iniziamo con il cessate il fuoco e poi cominciamo a guardare alla Mezzaluna fertile del Mediterraneo con altri occhi».

A questi primi cinquanta firmatari seguono le adesioni di oltre 1100 persone.

Per aderire all’appello scrivere a: appello.mezzalunafertile@gmail.com

Primi firmatari:

Ali Rashid,
Aida Tuma (deputata del Knesset israeliano),
Issam Makhluf (già deputato del Knesset, presidente del fronte democratico per la pace e eguaglianza in Israele),
Mohammad Bakri (regista arabo israeliano),
Renato Accorinti,
Mario Agostinelli,
Marta Anderle,
Sergio Bellucci,
Gianna Benucci,
Gianfranco Bettin,
Mario Boccia,
Loris Campetti,
padre Nandino Capovilla,
Sergio Caserta,
Beatrice Cioni,
padre Fabio Corazzina,
Mario Cossali,
Fiammetta Cucurnia,
Massimo De Marchi,
Nicoletta Dentico,
Tommaso Di Francesco,
Stefano Disegni,
Patrizio Esposito,
Silvano Falocco,
Rania Hammad,
Adel Jabbar,
Dina Ishneiwer,
Raniero La Valle,
Mimmo Lucano,
Fiorella Mannoia,
Serena Marcenò,
Rino Messina,
Emilio Molinari,
Erica Mondini,
Michele Nardelli,
Mario Natangelo,
Silvia Nejrotti,
Azra Nuhefendic,
Moni Ovadia,
Maurizio Pallante,
Nino Pascale,
Dijana Pavlovic,
Tonino Perna,
Daniele Pulcini,
Gianni Rocco,
Michele Santoro,
Stefano Semenzato,
Vauro Senesi,
Sergio Sinigaglia,
Gianni Tamino

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