Usa, Brown Jackson alla Corte suprema. «Vero cambiamento»
Stati uniti Giovedì al senato la conferma della prima giudice costituzionale afroamericana. Standing ovation dei dem, il Gop lascia l’aula
Stati uniti Giovedì al senato la conferma della prima giudice costituzionale afroamericana. Standing ovation dei dem, il Gop lascia l’aula
La conferma di Ketanji Brown Jackson alla Corte suprema è stata la più grande vittoria dei democratici dall’approvazione bipartisan del disegno di legge sulle infrastrutture, passato lo scorso novembre, e rappresenta una parte importante dell’eredità politica di Biden.
QUESTE non sono buone notizie per i repubblicani, che quando è partito l’applauso dopo la conferma di Jackson, prima donna afroamericana alla Corte suprema nella storia degli Stati uniti, hanno lasciato l’aula del senato. I video mostrano i senatori Gop alzarsi e imboccare le uscite, l’unico ad unirsi agli applausi è stato Mitt Romney, uno dei soli 3 repubblicani ad aver votato per confermare la giudice, insieme alle senatrici Lisa Murkowski e Susan Collins.
Questo sembra l’epilogo già scritto di un percorso prevedibile: tutte le udienze di conferma di Jackson sono state un processo estenuante, con la giudice sottoposta a domande e accuse da parte dei repubblicani che gli esperti legali hanno definito «ingiuste e fuorvianti».
NEL GRUPPO dei senatori che hanno lasciato l’aula c’era il texano Ted Cruz, ma in questo Gop c’è sempre qualcuno più a destra, e nel caso di Cruz è stata la deputata della Georgia Marjorie Taylor Greene, che lo stesso Cruz ha redarguito per un tweet in cui sosteneva che chi aveva votato per la giudice aveva sostenuto la protezione dei pedofili, continuando con la falsa narrativa secondo cui Brown Jackson sarebbe clemente solo quando si tratta «degli autori di reati sessuali, in particolare quelli contro i bambini», come ha twittato anche il Senatore Josh Hawley prima delle udienze.
Sembra un partito repubblicano preso dal panico per la nomina di una giudice non conservatrice in una Corte suprema dominata da togati di destra – 5, con ben 3 di loro scelti da Trump – , e la frase che viene ripetuta più spesso nel Gop è che un’altra nomina di Biden per la Corte suprema è fuori discussione, inasprendo ulteriormente i toni in vista del voto di midterm di novembre. Molto diversa l’atmosfera alla Casa bianca, dove Biden ha tenuto la cerimonia di conferma della giudice Ketanji Brown Jackson, definendola un momento di «vero cambiamento» nella storia americana.
Affiancato dalla giudice e dalla vicepresidente Kamala Harris, anche lei prima donna di colore a ricoprire il suo ruolo, Biden ha dichiarato che la conferma della giudice ha cambiato non solo la traiettoria della sua presidenza, ma il corso della vita americana. «Questo farà splendere così tanto sole su così tante giovani donne, così tante giovani donne nere, così tante minoranze», ha detto il presidente nel discorso tenuto al South Lawn della Casa bianca.
LA GIUDICE Brown Jackson ha nuovamente promesso di difendere l’indipendenza della magistratura: «Ho trascorso la maggior parte dell’ultimo decennio ascoltando migliaia di casi e scrivendo centinaia di opinioni. Ho fatto del mio meglio per raggiungere un risultato coerente con la mia comprensione della legge e con l’obbligo di governare in modo indipendente, senza paura o favoritismi».
La presenza della giudice Jackson aiuterà a rendere la Corte suprema molto più simile alla nazione che serve, anche se avrà poco potere per fermare la sua traiettoria verso destra. Ma sebbene la sua conferma non andrà a modificare l’equilibrio ideologico della Corte, la sua presenza porta un altro primato: tutte e 3 le giudici nominate dai presidenti democratici sono donne.
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