Urban Nature, 2 giorni salutari nelle città malate
Wwf Sabato 28 e domenica 29 settembre
Wwf Sabato 28 e domenica 29 settembre
Con oltre 7 milioni di decessi l’anno l’inquinamento atmosferico rappresenta un’emergenza sanitaria pubblica globale, prima causa di morti premature al mondo con oltre 700.000 decessi sotto i 5 anni: l’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Salute è stato rilanciato dal Wwf Italia nel nuovo dossier “Non c’è salute in un ambiente malato: inquinamento e inquinanti”, in occasione di Urban Nature, la Festa della natura in città.
Giunta alla sua ottava edizione, Urban Nature 2024 si svolgerà sabato 28 e domenica 29 settembre, e sarà un vero e proprio festival diffuso con circa 200 eventi aperti a tutti e distribuiti lungo la Penisola: passeggiate e visite guidate, laboratori didattici e concerti, piantumazioni di alberi e attività di birdwatching, pulizie di aree verdi e molto altro ancora con protagonisti i volontari del Wwf e di tante altre associazioni.
Urban Nature nasce dalla volontà di sensibilizzare cittadini e amministratori sul valore del verde in città e sulla necessità di conoscerlo, tutelarlo e incrementarlo. La natura nelle aree urbane svolge un ruolo fondamentale per contrastare il cambiamento climatico, per rendere più sicure le nostre città e per migliorarne la vivibilità anche rispetto all’inquinamento atmosferico.
Oggi oltre il 70% dei cittadini europei vive in aree urbane, dove l’alta densità di popolazione e le attività economiche causano elevati livelli di inquinamento: il particolato fine, il monossido di carbonio, l’ozono, il biossido di azoto e il biossido di zolfo aggrediscono chi vive in città e, anche se vi sono limiti per ciascuna sostanza (sebbene non ci sia prova di soglie al di sotto delle quali l’inquinamento atmosferico non abbia impatti sulla salute umana), poco o niente si conosce degli effetti della co-esposizione.
Tutte queste sostanze provengono principalmente da fonti artificiali come il traffico stradale il riscaldamento domestico o le ciminiere delle fabbriche. Il tutto ha un costo enorme in termini di perdite di vite umane: si calcola solo nella Pianura Padana (dove si registrano livelli di inquinamento da PM tra i più elevati in Europa), sono stimati 39.000 decessi ogni anno. La Lombardia, con 121 morti premature per il PM2,5 ogni 100.000 abitanti, è la regione più inquinata dal particolato, seguita da Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna (tutte sopra il dato medio nazionale di 79 morti/100.000 abitanti).
“Nonostante la riduzione delle emissioni inquinanti negli ultimi decenni, la maggior parte della popolazione urbana europea continua ad essere esposta a livelli di inquinanti dannosi per la salute”, ricorda Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del Wwf Italia.
“Con Urban Nature vogliamo raccontare alle persone quanto gli spazi naturali in città possano contribuire a contrastare l’inquinamento. Le piante hanno un ruolo chiave perché operano un’azione di assorbimento e degradazione delle sostanze inquinanti, migliorando la qualità dell’aria. Ogni città dovrebbe sviluppare un piano di misure basate sulle cosiddette Nature Based Solutions che, non solo portano il verde nelle città, ma contribuiscono anche migliorare la qualità dell’aria, ridurre le temperature, prevenire e contenere i danni causati da inondazioni, mitigare i nubifragi improvvisi”.
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