Unhcr: «Più di 100 milioni di sfollati e rifugiati nel mondo, cifra mai raggiunta prima»
Corridoi umanitari Dalla Libia all'Italia 95 migranti umanitari
Corridoi umanitari Dalla Libia all'Italia 95 migranti umanitari
«Nel mondo a giugno di quest’anno abbiamo varcato la soglia tragica e terribile dei 100 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case tra sfollati e rifugiati, è una cifra record che non era mai stata registrata». Lo ha fatto sapere Carlotta Sami, portavoce Unhcr, dopo che giovedì sera sono arrivati in Italia grazie ai corridoi umanitari, 95 persone vulnerabili individuati dall’Unhcr in Libia.
«Questa comunità immensa di 100 milioni di persone – ha continuato Sami -, noi tutti abbiamo il dovere di aiutarla e sicuramente una delle soluzioni più efficaci rimane quella di aprire delle vie sicure per la protezione. Le vie sicure sono tante: i corridoi umanitari, il reinsediamento, le riunificazioni familiari, i corridoi universitari, queste sono modalità che cerchiamo di rendere fruibili ma pensate – sottolinea – che prima della pandemia si era arrivati al punto più basso di posizioni disponibili per il reinsediamento al mondo, solo 20mila posti sono stati offerti per il reinsediamento di fronte ai bisogni di milioni di persone». «Anche l’Italia – ha aggiunto – si è impegnata con 700 posti poi altri 700 che però non sono mai arrivati. I corridoi umanitari andranno invece avanti e con quelli universitari a settembre dovrebbero arrivare nuovi studenti, giovani che hanno bisogno di accedere all’università, grazie al fatto che ora sono coinvolte circa 40 università italiane. Tuttavia – fa notare – solo il 4 per cento dei rifugiati nel mondo riesce ad accedere all’ università».
Sami l’ancia inoltre all’Italia un nuovo appello per la riunificazione familiare: «Abbiamo chiesto più volte che venga facilitato quello che è proprio un diritto ma anche che ci sia attenzione a verificare quante riunificazioni avvengono effettivamente perché questa verifica ancora non c’è. E’ possibile fare di più – afferma in conclusione -, lo ha dimostrato l’accoglienza di 6 milioni di rifugiati dall’Ucraina».
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