Il Ventennio fascista aveva voluto l’abolizione del parto in anonimato, perché la famiglia, possibilmente numerosa, avrebbe fatto grande la Patria. Così niente ruote degli esposti presenti nei conventi, nate con lo scopo di evitare abbandoni per strada e favorire affidamenti sicuri e protetti. Oggi si chiamano «culle per la vita» e garantiscono sia per il neonato che per la madre l’anonimato, aspetti messi in dubbio in questi giorni in riferimento al caso di Enea, affidato al Mangiagalli di Milano. IN ITALIA LE CULLE per la vita sono ritornate nel 1992 per volere del Movimento per la Vita (Mpv), l’associazione di...