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Una corte conservatrice sospende il condono del debito studentesco di Biden

Una corte conservatrice sospende il condono del debito studentesco di Biden

Stati uniti Accolta una causa di sei stati repubblicani. La Casa bianca continua a lavorare sul programma in attesa di una decisione definitiva

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 23 ottobre 2022

Una corte d’appello federale ha interrotto l’attuazione del programma di alleggerimento del debito studentesco voluto da Joe Biden, e che sarebbe dovuto entrare in vigore oggi.

La decisione della Corte d’Appello rappresenta un duro colpo all’amministrazione democratica, che da pochi giorni aveva iniziato ad accettare le richieste dei mutuatari, per annullare fino a 20.000 dollari in prestiti.
Il programma non è stato cancellato, ma la Corte lo ha messo in pausa forzata per il tempo necessario a valutare l’appello presentato da sei stati guidati dal Gop: Nebraska, Missouri, Arkansas, Iowa, Kansas e Carolina del Sud.
Questi sei stati sostengono che l’amministrazione Biden stia andando oltre ciò che il Congresso intendeva autorizzare, che la legge approvata in realtà non consentirebbe la cancellazione del debito, e che tutto il programma rappresenta una forzatura i cui costi ricadranno sulle spalle di tutti i contribuenti.
Subito dopo la sentenza, il procuratore generale dell’Arkansas Leslie Rutledge ha twittato in sostegno a chi, dal Gop, sostiene che il piano voluto da Biden sia illegale: «I lavoratori americani che non si sono assunti questo debito non dovrebbero essere costretti a farsi carico di questo fardello», ha scritto Rutledge.
La causa intentata dai repubblicani era stata precedentemente respinta da un giudice federale, ma l’ottavo circuito è tradizionalmente più incline a posizioni conservatrici, e nella sua lapidaria sentenza di una sola pagina, il tribunale ha vietato di estinguere qualsiasi debito del prestito studentesco nell’ambito del programma, fino a quando il tribunale non si pronuncerà sull’appello.
La corte ha affermato che l’amministrazione Biden ha tempo fino a lunedì per rispondere.
La segretaria stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha sottolineato che la sentenza della corte d’appello non impedisce ai mutuatari di presentare le domande per il condono del prestito, mostrandosi non preoccupata, ma infastidita da un inciampo burocratico, più che da un autentico problema.
«È importante notare che l’ordinanza non annulla l’archiviazione del caso da parte del tribunale di primo grado, né suggerisce che il caso possa procedere – ha affermato Jean-Pierre in una nota – Impedisce semplicemente l’estinzione del debito fino a quando il tribunale non prenderà una decisione. Continueremo ad andare avanti a tutta velocità nei nostri preparativi in ​​conformità con questo ordine. E l’amministrazione continuerà a combattere i funzionari repubblicani che fanno causa per bloccare i nostri sforzi per fornire sollievo alle famiglie di lavoratori».
La stessa calma arriva anche da Biden che, alla domanda se fosse preoccupato che il contenzioso potesse intralciare il suo programma, ha risposto: «Il nostro giudizio legale è che non lo farà, certamente stanno cercando di fermarlo».
Quando ad agosto Biden aveva annunciato il piano di condonare fino a 20.000 dollari di debito, aveva spiegato che sarebbero stati ritenuti ammissibili al piano solo coloro che guadagnano meno di 125.000  dollari all’anno, o $250.000, per le coppie che presentano le tasse congiunte, e che il costo dell’istruzione in Usa è talmente aumentato, che «un’intera generazione è ora gravata da debiti insostenibili».

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