Una civica per l’Umbria «laboratorio di nuova politica»
Regionali Parla Stefania Proietti, candidata di centrosinistra e 5S alle elezioni del 17 e 18 novembre
Regionali Parla Stefania Proietti, candidata di centrosinistra e 5S alle elezioni del 17 e 18 novembre
Stefania Proietti, 49 anni, è docente di ingegneria, sindaca di Assisi e presidente della provincia di Perugia. Su di lei la coalizione di centrosinistra coi 5 Stelle punta per riconquistare l’Umbria, che andrà al voto il 17 e 18 novembre. «Stiamo attraversando tutta la Regione – racconta – per incontare le cittadine e i cittadini dei 92 Comuni della nostra regione, con l’intento di ascoltare tutti e non lasciare indietro nessuna comunità, nemmeno le più piccole e isolate».
A cosa è servito questo viaggio?
In meno di un mese abbiamo incontrato migliaia di persone. Ciò ci ha permesso di raccogliere nel modo più ampio e più diretto possibile le richieste reali di ciascun territorio, con le quali abbiamo poi composto il nostro programma elettorale. Non a caso al primo punto c’è la sanità, che è il gap maggiore di cui soffre la nostra regione e che tutte le persone, i comitati, le associazioni, le imprese e i rappresentanti di categoria che abbiamo incontrato ci hanno chiesto di risanare.
E poi?
Ci sono i giovani, l’altra nostra priorità. Dobbiamo riportare i nostri ragazzi a vivere e a lavorare in Umbria, dotandoli di servizi adeguati alle loro esigenze, dagli asili nido gratuiti al trasporto pubblico locale e alla legge sui giovani talenti.
Lei è un’esperta di energie e ambiente, amministratrice e cattolica impegnata nel sociale. Pensa che possa dare un valore aggiunto e allargare la base elettorale del centrosinistra?
Assolutamente sì. Può allargare la base elettorale vedere che si presenta alla guida della giunta regionale una candidata civica con competenze sia tecniche (sono ingegnere meccanico specializzata in energetica e ho fatto dell’ambiente il mio ‘motivo di vita e di lavoro’), sia amministrative consolidate da otto anni come sindaca di Assisi e da tre come presidente della Provincia di Perugia. La mia candidatura è sostenuta da una coalizione aperta a tutti, priva di pregiudizi. Ma ben salda sui principi e i valori: le persone al centro di ogni azione politica, in particolare i più fragili. E poi ambiente, sviluppo sostenibile, lavoro innovazione e ricerca, pace fraternità e cooperazione alla base del nostro progetto politico.
Teme che le divisioni tra M5S e Pd danneggino la coalizione che la sostiene alle urne?
No, non ho questo timore. La coalizione che mi sostiene è composta da sette liste, di cui quattro sono civiche, le altre tre fanno capo a Pd, Movimento 5 Stelle e Avs. È un’alleanza consolidata in Umbria dalle elezioni di Perugia che, pur con le peculiarità di ciascuna componente, ha messo insieme le migliori energie al servizio di un nuovo progetto che vuole rimettere al centro le persone, ascoltarne i bisogni e risolvere i problemi della nostra terra in modo concreto, cercando di farla crescere nello sviluppo economico, turistico e industriale, ma anche come cuore verde d’Italia non solo a parole, di portare innovazione e sviluppo insieme al lavoro giusto e dignitoso per tutti, in particolare per i giovani e per le donne. Ci interessa il domani dell’Umbria e siamo molto coesi e determinati nel nostro progetto. Ciò che avviene a livello nazionale tra i partiti è marginale, noi guardiamo ai problemi della gente e alle soluzioni.
Che messaggio manda l’Umbria alla politica nazionale?
Con una coalizione inclusiva, compatta e coesa sul programma e con le forze politiche che hanno chiesto a una candidata civica senza tessere di partito di proporsi alla guida della Regione, l’Umbria può diventare il laboratorio innovativo della buona politica.
Sarà la sanità il tema determinante alle urne? Cosa proponete e cosa ha fatto la destra in questi anni?
È il primo punto del nostro programma, è un diritto di tutti costituzionalmente garantito, non un privilegio di pochi. Negli ultimi cinque anni la gestione della sanità ha subìto un drastico peggioramento a causa delle scelte scellerate di chi ha favorito la privatizzazione e mostrato totale disinteresse per la salute delle persone, considerata una merce. È urgente ripristinare un sistema sanitario che garantisca a tutti il diritto alla salute e risponda davvero alle esigenze di tutti, in particolare dei più fragili, degli anziani, delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Che clima percepisce?
Ci siamo resi conto di quanto sia profonda la distanza tra politica e territori: ha smesso da tempo di ascoltare. Noi vogliamo tornare alla politica fatta dalle persone per le persone, pensando soprattutto ai più fragili, a chi non ce la fa, ai lavoratori, agli anziani, alle persone con disabilità, ai più piccoli, ai giovani, ai quali chiediamo di diventare costruttori del loro futuro. Vogliamo riportare l’Umbria nelle mani degli umbri.
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