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Un porto sicuro per i migranti di Nuestra Madre Loreto

Appello all'Ue Nessun Paese Europeo ha consentito all’imbarcazione spagnola di attraccare e probabilmente sono in corso negoziati per riportare i profughi, che potrebbero avere diritto di protezione internazionale, in Libia

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 30 novembre 2018

Questa è una richiesta urgente all’Unione erueopea ed ai governi europei per consentire al peschereccio «Nuestra Madre Loreto» di sbarcare in un porto sicuro.

Stiamo rischiando di essere testimoni di un’altra tragedia nel Mar Mediterraneo. Un peschereccio spagnolo, «Nuestra Madre Loreto», è bloccato da giorni in mare dopo aver salvato 12 persone che tentavano di raggiungere la costa Europea dalla Libia a bordo di un gommone.

Nessun Paese Europeo ha consentito all’imbarcazione spagnola di attraccare e probabilmente sono in corso negoziati per riportare questi migranti, che potrebbero avere diritto di protezione internazionale, in Libia.

Secondo l’Unhcr e la Commissione Europea la Libia non è un Paese sicuro. Per cui non può essere considerato un porto sicuro per lo sbarco. Non ha mai sottoscritto la Convenzione di Ginevra sui rifugiati, mentre media e organizzazioni internazionali riportano violazioni sistematiche dei diritti umani nei centri di detenzione per migranti.

Mentre si attende l’autorizzazione allo sbarco, le condizioni metereologiche stanno peggiorando e l’imbarcazione scarseggia di beni essenziali, cibo e carburante. Si sta esaurendo il tempo a disposizione: abbiamo urgentemente bisogno di una soluzione sensata, nel pieno rispetto delle leggi internazionali ed Europee, inclusa la Convenzione Sar. I governi Europei non possono chiedere all’imbarcazione spagnola di violare il principio di “non-respingimento”.

Chiediamo ai governi Europei di rispettare pienamente la legge internazionale e la Convenzione Sar e di offrire un porto sicuro alla “Nuestra Madre Loreto”, evitando così un’altra tragedia nel Mediterraneo. Chiediamo alla Commissione Europea di prendere una posizione chiara e di facilitare una soluzione rapida.

Questo è un appello aperto, chiediamo a ciascuno di condividerlo e di chiedere ai nostri governi di rispettare i diritti umani e di dimostrare solidarietà alle persone in pericolo in mare.

*** Marina Albiol, Sergio Cofferati, Eleonora Forenza, Ska Keller, Elly Schlein, Miguel Urban Crespo, Ernerst Urtasun, Gabriele Zimmer (Parlamentari Europei)

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