Il giorno 20 di questo mese è arrivato l’equinozio di primavera: notte e giorno di uguale durata. Il sole sorge ormai abbastanza presto (in questi giorni circa alle 6,30). «Le ore del mattino hanno l’oro in bocca», dice il proverbio. Anche la scienza è d’accordo: andare a letto non troppo tardi la sera e svegliarsi presto la mattina diminuisce il rischio di sviluppare sintomi depressivi (JAMA Psychiatry, 2021;78(8):903–910).

È nota da tempo la relazione tra ritmi circadiani, ciclo sonno-veglia e probabilità di soffrire di depressione. Studiando le abitudini di oltre 840 mila adulti si è osservato che le persone che si coricano e si svegliano presto mostrano una riduzione del 23 per cento della probabilità di soffrire di depressione rispetto a coloro che preferiscono andare a dormire più tardi e quindi si destano più in là nella giornata.

Non è sempre facile individuare le cause effettive di questi fenomeni. I ricercatori ipotizzano che chi si alza presto si esponga più a lungo alla luce solare. La quale, tra l’altro, favorisce la produzione di una serie di sostanze ormonali implicate anche nel mantenimento del tono dell’umore.

Spirito e corpo sono strettamente uniti. Sono note da tempo e studiate le alterazioni della composizione del microbiota intestinale che accompagnano patologie neurologiche o psichiatriche come disordini dello spettro autistico, depressione, morbo di Parkinson o di Alzheimer, sclerosi multipla, ecc. Alterazioni dell’equilibrio microbiologico intestinale la cui relazione con il funzionamento del cervello, seppur evidente, non è tuttavia chiarita nei suoi meccanismi molecolari.

Un mal di pancia può dunque causare ansia e depressione? Secondo le ricercatrici dell’Istituto Humanitas di Rozzano (MI) guidate dalla professoressa Maria Rescigno, sembra proprio di sì. La ricerca delle scienziate italiane (Science, 21 Oct 2021) ci svela che una speciale struttura nervosa, il plesso corioideo, blocca l’ingresso nel cervello di sostanze infiammatorie prodotte dalla disbiosi intestinale e potenzialmente responsabili di alterazioni funzionali del sistema nervoso centrale.

Tuttavia l’isolamento del cervello dal resto dell’organismo produce a sua volta alterazioni emotive e comportamentali come ansia, deficit della memoria e depressione. È bene mantenere l’equilibrio del microbiota intestinale, soprattutto con una dieta ricca di vegetali. Conviene non solo alla pancia, ma anche al cervello.