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«Dirottare i trilioni di sussidi fossili al clima e alla salute»

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Rapporto The Lancet Countdown per Cop29 La ricerca punta il dito contro risorse finanziarie che «continuano a essere investite proprio in ciò che mina la nostra salute

Pubblicato circa 12 ore faEdizione del 31 ottobre 2024

Alla vigilia della COP 29 che si apre a Baku l’11 novembre, la comunità medica internazionale lancia l’allarme sui rischi sanitari sempre maggiori causati del caos climatico. L’ottavo report The Lancet Countdown on Heath and Climate Change, pubblicato ieri, punta il dito contro risorse finanziarie che «continuano a essere investite proprio in ciò che mina la nostra salute. Riutilizzare i trilioni di dollari che ogni anno vengono investiti nell’industria dei combustibili fossili o dati come sovvenzioni offrirebbe l’opportunità di realizzare una transizione giusta ed equa verso l’energia pulita e l’efficienza energetica e un futuro più sano, a beneficio dell’economia globale», scrive Marina Romanello, direttrice esecutiva del Lancet Countdown presso l’University College di Londra.

The Lancet Countdown, redatto da 122 esperti di 57 istituzioni accademiche e agenzie dell’Onu, finanziato dalla fondazione Wellcome e sviluppato con l’Organizzazione mondiale della sanità, fornisce la valutazione più aggiornata dei legami tra salute e cambiamenti climatici. Nel 2023 i giorni da bollino rosso, quelli in cui le temperature possono mettere a repentaglio la salute delle persone, sono stati 50 in più a livello globale. La mortalità degli over 65 è aumentata del 167% rispetto agli anni ’90. A causa delle ondate di calore, 151 milioni di persone in più hanno sperimentato un’insicurezza alimentare moderata o grave rispetto al periodo 1981 – 2010.

L’aumento della temperatura ha favorito la trasmissione di malattie infettive mortali come la dengue, la malaria, il virus del Nilo occidentale e la vibriosi, mettendo a rischio persone che in precedenza erano al sicuro. Le temperature alte notturne hanno fatto perdere un 6% di ore di sonno in più, con effetti sulla salute fisica e psichica. Il 48% della superficie globale è stato colpito da almeno un mese di siccità estrema, il valore più alto almeno dal 1951. Le perdite economiche medie annue dovute a eventi estremi legati al clima sono aumentate del 23% dal 2010-2014 al 2019-2023, raggiungendo i 227 miliardi di dollari.

Questi e numerosi altri dati portano a concludere che anni di ritardi nell’adattamento e investimenti persistenti nei combustibili fossili stanno riducendo le possibilità di sopravvivenza delle persone in tutto il mondo. Lo studio approfondisce anche su singoli paesi. In Italia la situazione è particolarmente allarmante per tre fattori: l’aumento dei giorni con temperature estreme; l’inquinamento atmosferico che causa malattie e decessi che potrebbero essere evitati con l’abbattimento delle emissioni; un regime dietetico non sostenibile che contribuisce all’emissione di gas serra, rischioso per la salute delle persone, che andrebbe sostituito con un’alimentazione a base di alimenti a basse emissioni (leggi, meno carne e latticini). Se nel decennio 2014-2023 i giorni con ondate di calore sono stati in media 18, nel solo 2023 sono diventati 26.

La mortalità legata alle temperature eccessive è aumentata da 129 morti per 100mila abitanti nel primo decennio di questo secolo a 159 morti nel secondo decennio. Una situazione che non può che avere un impatto economico: The Lancet Countdown stima che la perdita di 250 milioni di ore di lavoro, a causa delle alte temperature che rendono impossibile lavorare all’aperto, sia costata 4,4 miliardi di dollari, in particolare nell’edilizia, con un aumento del 90% rispetto agli anni ‘90.

Si segnala poi il rischio che le condizioni climatiche attuali favoriscano il diffondersi dei casi di lesmaniosi umana soprattutto nelle regioni del Triveneto e in Lombardia. Nel 2021, sono stati più di 36.500 i decessi attribuibili all’eccessivo consumo di carni rosse e latticini e almeno 74.000 quelli attribuibili a insufficiente consumo di alimenti a base vegetale. La politica però va avanti business as usual: il governo italiano ha continuato anche nel 2022 a sovvenzionare i combustibili fossili con l’equivalente di 46 miliardi di dollari, mentre la spesa per la sanità è rimasta al palo.

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