Un commissario straordinario per gestire gli sbarchi dei migranti. L’idea, non certo originale, è venuta a Matteo Salvini che in questi giorni si trova a Lampedusa per una visita a metà tra la campagna elettorale e il relax (dopo aver trascorso la notte nella villa di Berlusconi, prima di lasciare l’isola ieri il leader della Lega ha fatto una gita in barca a vela con il vicesindaco leghista Attilio Lucia). «Stiamo valutando l’idea di un commissario straordinario proveniente o dall’Esercito e dall’Arma dei carabinieri a gestire i flussi per non gravare solo su prefetture e questure», ha spiegato. In pratica quello che il generale Figliuolo è stato per l’emergenza Covid, solo applicato nell’amministrazione di uomini, donne e bambini.

Salvini non fa nomi, anche se si lascia scappare un apprezzamento per quanto fatto in Lombardia, sempre con il Covid, da Guido Bertolaso. Ma soprattutto si guarda bene dallo spiegare come l’eventuale commissario dovrebbe gestire un flusso umano che oggi impegna diverse strutture e che, grazie a un meccanismo ormai più che rodato con l’esperienza maturata negli anni scorsi, coinvolge tra gli altri personale sanitario per le visite mediche, delle forze dell’ordine per la sicurezza e le procedure di identificazione dei migranti, esperti nella raccolta informazioni anche per eventuali domande di asilo. Chi svolgerebbe questi compiti visto che questure e prefetture, a dire del leader della Lega, almeno in parte verrebbero sollevate dall’incarco? E dove verrebbero alloggiati i migranti? Non certo, sembra di capire, in strutture attrezzate come avviene oggi. «La soluzione non è quella di riempire l’Italia di centri per migranti – spiega -. Geniale l’idea di aprirne uno a Pantelleria dove, per altro esiste solo una stazione dei carabinieri e significa mettere un cartello ai confini dell’Italia con la scritta: ’Avanti, c’è posto per tutti’».

In compenso Salvini, che nonostante la resistenza mostrata dagli alleati già si vede al Viminale, promette nuove assunzioni per le forze dell’ordine, 10 mila tra uomini e donne. «Possiamo farlo», assicura. E ancora: «Altre due cose che vorrei proporre sarebbero: riprendere in mano il piano carceri e raddoppiare il piano di telesorveglianza e videosorveglianza».

Intanto però, mentre Salvini promette, l’Europa si muove. Il Viminale ha infatti reso noto che da ieri è operativa la piattaforma per il ricollocamento dei migranti tra i 21 Stati che hanno sottoscritto l’accordo siglato il 10 giugno scorso al Consiglio dei ministri dell’Interno e che prevede la distribuzione di 10 mila persone l’anno individuate principalmente tra quanti sono stati salvati nel Mediterraneo centrale e lungo la rotta atlantica occidentale. Nei giorni scorsi funzionari francesi si sono recati al Cara di Bari per verificare la composizione di un primo gruppo di migranti che verranno ricollocati nel Paese transalpino.

Contemporaneamente, le autorità tedesche hanno comunicato di essere pronte ad effettuare un’analoga missione nel corso di questo mese.