Salvano vite, ma da troppo tempo vengono viste con sospetto, addirittura additate come presunte complici dei trafficanti di uomini. Eppure sono in mare tutti i giorni a rischiare la propria pelle per salvare quella degli altri. Anzi vorrebbero essere lì, nel Mediterraneo, e non possono esserci perché quasi tutte le navi delle ong sono bloccate nei porti con i pretesti più assurdi, come quello, ad esempio, di avere a bordo troppi giubbetti di salvataggio. «Il principio di soccorso in mare è messo pesantemente in discussione», ha spiegato qualche giorno fa il presidente dell’Associazione A buon diritto, Luigi Manconi, ai membri...