La rivendicazione politica è già stata pubblicata sull’house organ di movimento, la location – strepitosamente simbolica – è stata individuata in «un impianto sportivo di periferia», e ogni impegno istituzionale che potrebbe indebolire l’impatto dell’evento (l’audizione in commissione cultura e sport del Senato della sindaca di Roma) è stato rinviato. Tutto sembra pronto per il grande annuncio ufficiale del «No» alle Olimpiadi 2024. Nell’immaginario grillino, il primo colpo di sciabola alle mani predatrici già allungate sulla Capitale. Ora la scena spetta a Virginia Raggi anche se ieri Beppe Grillo le ha scippato l’ultima parola twittando «Olimpiadi no grazie». E pubblicando...