Accade di questi tempi di leggere la storia terribile e meravigliosa del giovane sottotenente dell’Armata rossa Lev A. Zasesckij, narrata dal famoso neuropsicologo Aleksandr Lurija ne Un mondo perduto e ritrovato (pubblicato in traduzione italiana da Adelphi, 2015) e pensare che essa sia metafora del nostro presente. Durante la seconda guerra mondiale Zaseskij il 2 marzo 1943, mentre combatteva presso Smolensk, venne colpito da una pallottola alla testa e si risvegliò immerso in una specie di nebbia, la memoria vuota di tutto, se non di singole parti isolate che non avevano ordine né costrutto, al punto di pensare di essere...