Internazionale

Ucraina-Russia, «Kiev userà legge marziale contro gli oppositori»

Intervista Intervista a Ivan Katchanovski, di origine ucraina e docente di studi politici all’Università di Ottawa

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 28 novembre 2018

Ivan Katchanovski, di origine ucraina, è docente di studi politici all’Università di Ottawa. Segue da molti anni la situazione politica ucraina e nel 2016 ha pubblicato un vasto studio in cui ha dimostrato che parte dei morti in piazza Maidan nel 2014, furono causati da una false flag operation di cecchini neofascisti per far degenerare la situazione.

Professore, come valuta la crisi in corso?
Entrambi i paesi hanno contribuito all’escalation del conflitto. Sia i funzionari ucraini sia quelli russi hanno confermato che le navi ucraine non avevano ricevuto il permesso dalla Russia per attraversare il mar d’Azov. La Russia impone unilateralmente tale permesso dopo l’annessione della Crimea nel 2014 anche se un accordo russo-ucraino del 2003 preveda il libero passaggio di navi della marina ucraina. A me sembra che queste 3 navi siano state inviate nella zona contesa bell’apposta, come pretesto per dichiarare la legge marziale.

È necessaria l’imposizione della legge marziale a Kiev?
Poroshenko ha emesso il decreto con un falso pretesto. Non l’aveva mai imposta neppure nei 4 anni di guerra civile nel Donbass. I sondaggi mostrano che ha il sostegno dell’’8% degli elettori a soli 4 mesi dalle elezioni presidenziali. I miei studi suggeriscono che gli attuali leader ucraini impongono la legge marziale al fine di rimanere al potere perché temono di essere perseguiti per il coinvolgimento nel massacro della Maidan, la corruzione e altri crimini.

Le elezioni presidenziali e parlamentari possono essere cancellate con l’imposizione della legge marziale?
La legge marziale è stata originariamente proposta da Poroshenko per la durata di 60 giorni. A causa della forte opposizione nel parlamento, ha allora proposto la legge marziale per 30 giorni. Ma anche in questo caso Poroshenko può usarla contro l’opposizione e i candidati rivali, perché il decreto gli permette di limitare i diritti costituzionali di sciopero, di riunione e di espressione. Le elezioni diventerebbero, in tali condizioni, non democratiche anche se fossero tenute.

Dovremmo aspettarci un’ulteriore escalation delle relazioni tra Russia e Ucraina?
Un’ulteriore escalation è possibile, anche se la guerra resta improbabile. L’attuale leadership dell’Ucraina vorrebbe usare l’escalation come pretesto per rinnovare la legge marziale, per rimanere al potere indefinitivamente al potere

E quindi cosa succederà?
Ritengo che il consolidamento della dittatura in Ucraina è improbabile. Le democrazie occidentali, che di fatto hanno sostenuto la presa violenta del potere degli attuali leader dell’Ucraina con il massacro della Maidan nel febbraio 2014, perderebbero ogni credibilità se accettassero questa sfacciata distruzione della democrazia. Si aprirà una nuova fase di sconvolgimenti, i cui esiti sono difficili adesso da prevedere.

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