L’affaire dei legami tra la squadra di Donald Trump e gli spioni russi sta montando come la panna e occupa ormai la scena della politica statunitense, dopo le dimissioni lunedì del consigliere per la sicurezza nazionale Michael T. Flynn che hanno segnato un primo colpo alla nuova Amministrazione. Anche se ancora non ci sono prove che dimostrino «al di là di ogni ragionevole dubbio» un coordinamento tra l’intelligence russa e la campagna di Trump per modificare l’esito delle elezioni presidenziali dell’8 novembre scorso, il leader della maggioranza repubblicana al Senato Mitch McConnell già dà per «altamente probabile» l’apertura di una...