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Trump ora si immagina giornalisti untori di proposito

Trump ora si immagina giornalisti untori di propositoIl presidente statunitense Trump – LaPresse

Stati uniti I timori privati del presidente minimizzatore in pubblico. A New York aumentano i casi,il governatore Cuomo crea una zona rossa per limitare il contagio

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 11 marzo 2020

Nonostante il suo capo di stato maggiore sia in quarantena volontaria così come un deputato appena tornato con lui a bordo dell’Air Force One e un secondo deputato a cui ha stretto la mano alla conferenza Aipac appena conclusa, Donald Trump non ha fatto un test per assicurarsi di non avere il coronavirus.

Non ci sono sintomi, le condizioni di salute sono eccellenti, fa sapere la Casa bianca, quindi The Donald prosegue imperterrito la sua campagna elettorale 2020 stringendo mani a destra e a manca, abbracciando e baciando bandiere che poi qualcuno piegherà e trasporterà, sempre minimizzando i rischi di questa epidemia mondiale.

In privato però le cose vanno diversamente. Persone che lavorano a contatto con il presidente hanno rivelato a Vanity Fair che il tycoon ha chiesto ai servizi segreti di allontanare dalla Casa bianca chiunque abbia la tosse. Trump teme anche che i giornalisti cerchino di contrarre deliberatamente il virus in modo da infettarlo viaggiando con lui sull’Air Force One.

A minimizzare in pubblico le proporzioni di questa crisi ormai è rimasto solo Trump. Persino Tucker Carlson, giornalista politico di Fox News e uno dei più grossi propagandisti pro Trump, ha detto che il presidente e la sua amministrazione stanno sottovalutando il problema.

Intanto, mentre anche il New Jersey ha dichiarato lo stato di emergenza, a New York il governatore Andrew Cuomo ha annunciato di aver implementato una «zona di contenimento», un raggio di un miglio nella città di New Rochelle, vicina a New York City, dove c’è un crescente focolaio di coronavirus.

«La situazione sta migliorando, ma secondo me non a un ritmo abbastanza veloce – ha affermato Cuomo, intervistato da Wolf Blitzer della Cnn – Non avremmo dovuto iniziare a prendere provvedimenti a partire da questo punto. Abbiamo visto cosa è successo in Cina, non era un segreto. Sapevamo che qualcuno sarebbe salito su un aereo dalla Cina e sarebbe venuto negli Stati uniti. E dire che la Cina ha avuto una capacità di eseguire test più velocemente di noi non è un’analisi accettabile per me».

Dal suo canto il sindaco di New York Bill De Blasio ha dichiarato che i laboratori privati hanno iniziato a eseguire i test del coronavirus a New York City, riportando così tanti nuovi casi che i funzionari pubblici hanno difficoltà a tenere il passo.

«Stiamo entrando in una fase molto intensa – ha detto De Blasio, parlando dal Bellevue Hospital di Manhattan – A mezzogiorno il numero di casi confermati è di 36, 16 più di ieri e 11 nuovi da stamattina alle 7 quando ne ho parlato l’ultima volta».

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