Donald Trump è stato accusato di “incitamento alla violenza politica” per aver divulgato un video di 20 secondi in cui, sul retro di un camioncino pick up, si vede chiaramente l’immagine di Joe Biden legato mani e piedi. Sulla vettura si può leggere la scritta Trump 2024, accompagnata dalla bandiera a stelle e strisce.

Il video, condiviso sulla sua piattaforma di social media Truth Social, ha suscitato la condanna immediata della campagna di Biden, con il direttore delle comunicazioni della campagna democratica Michael Tyler che ha sottolineato i collegamenti fra questo tipo di post incendiari e il violento attacco al Campidoglio da parte della base di Trump nel 2021, fomentata dall’ex presidente.

Tyler ha affermato che l’immagine  può essere interpretata come “un incitamento alla violenza fisica nei confronti di un rivale politico” di Trump.

“Questa immagine (postata da) Donald Trump – ha continuato Tyler – è il tipo di schifezza che si pubblica quando si invoca un bagno di sangue o quando si dice ai Proud Boys di ‘tenersi pronti’. Trump incita regolarmente alla violenza politica ed è ora che la gente lo prenda sul serio. Basta chiedere agli agenti della polizia di Washington che sono stati attaccati per proteggere la nostra democrazia, il 6 gennaio 2021”.

Trump ha indicato che il post è “solo” un video girato a Long Island, New York, mentre stava assistendo alla veglia funebre dell’ufficiale della polizia di New York Jonathan Diller, ucciso durante un blocco del traffico.  Il video mostra due pick up con bandiere e cartelli pro Trump e l’immagine di Biden era sul retro del secondo furgone.

Anche il portavoce della campagna del tycoon, Steven Cheung, si é espresso, minimizzando tutta la vicenda e ribaltando completamente la narrativa: “Quella foto era sul retro di un pick-up che viaggiava sull’autostrada”. Cheung ha anche accusato  i “democratici pazzi pericolosi” di invocare continuamente la violenza contro Trump e la sua famiglia, sostenendo che “ si stanno servendo del sistema giudiziario come di un’arma contro di lui”.

Questa non è la prima volta che, durante questa campagna elettorale, Trump ha usato immagini o parole in modo violento.    Il 16 marzo aveva giurato che, se non fosse stato rieletto, ci sarebbe stato un “bagno di sangue”. Anche in quell’occasione i suoi portavoce hanno minimizzato dicendo che l’ex presidente  si stava riferendo al mercato delle auto che sarebbe stato penalizzato dai democratici fissati con l’ambientalismo.

Prima delle numerose sentenze a suo carico, aveva parlato di “potenziale morte e distruzione ” se fosse stato incriminato a New York per reati fiscali, tra cui una mazzetta da 130 mila dollari per comprare il silenzio della pornostar Stormy Daniels, dichiarata da Trump come onorario al suo precedente avvocato.

“Una falsa accusa come questa potrebbe essere catastrofica per il nostro Paese”, aveva detto Trump il 24 marzo 2023. Il 4 aprile è poi stato effettivamente incriminato, e non è successo nulla.

Sul suo profilo Truth, il tycoon ha anche pubblicato una foto dove lo si vede con una mazza da baseball vicino alla testa del procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg.