La campagna elettorale parte in pompa magna a Milano, ma gli occhi restano puntati su Roma, perché è nella Capitale reale, non in quella morale, che le incognite proliferano e la diplomazie si danno di conseguenza maggiormente da fare. A Milano il quadro è tutto sommato chiaro. Sala e Parisi, i due manager tanto simili in tutto che si fatica a distinguerli persino a occhio nudo, si sono presentati, si sono attaccati, hanno fatto promesse. Sala ha agitato il fantasma vociante di Matteo Salvini: «Se vince Parisi governerà lui». Il presunto pupazzo ha smentito: giammai. Il sindaco uscente, Giuliano Pisapia,...