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Tra iper-inflazione e saccheggi, paese sotto choc

Tra iper-inflazione e saccheggi, paese sotto chocLe primarie del 13 agosto, con la disastrosa sconfitta dell'Unión por la Patria – Ap

Il voto a ottobre Una serie di assalti a supermercati e negozi in quartieri popolari delle province di Buenos Aires, Mendoza, Córdoba, Neuquén e Río Negro

Pubblicato circa un anno faEdizione del 31 agosto 2023

A meno di due mesi dalle elezioni generali di ottobre, l’Argentina vive giorni di grande turbolenza. Prima lo choc delle primarie del 13 agosto, con la disastrosa sconfitta – la peggiore della storia del peronismo – dell’Unión por la Patria, la coalizione che sostiene il governo, e l’ascesa sorprendente e inquietante del candidato di estrema destra Javier Milei.

Poi l’ulteriore aggravarsi delle condizioni di vita della popolazione in seguito alla svalutazione della moneta (del 22%) concordata con il Fondo monetario internazionale come condizione per sbloccare il trasferimento di 7,5 miliardi di dollari destinato a rimpinguare le riserve internazionali, con la logica conseguenza di una nuova impennata dei prezzi (di circa il 30%).

Infine una serie di assalti a supermercati e negozi in quartieri popolari delle province di Buenos Aires, Mendoza, Córdoba, Neuquén e Río Negro, in un momento pessimo per l’economia argentina, con un’inflazione del 113% su base annua, una delle più alte del mondo; la riduzione delle entrate delle esportazioni – per 15 miliardi di dollari – a causa della peggiore siccità della storia del paese; e una povertà che investe il 40% della popolazione.

«La gente esce in cerca di alimenti, siamo noi a suggerire alle persone di prendere quello che possono, senza rubare soldi né rompere nulla, per scambiarlo con il cibo», ha dichiarato il dirigente sociale Raúl Castells, leader del Movimento indipendente dei pensionati e dei disoccupati. Ma forse, dietro ai saccheggi, spuntano anche altri e meno legittimi interessi. Quelli di una destra – quella di Milei quanto quella più tradizionale ma non meno estrema di Patricia Bullrich – impegnata a soffiare sul fuoco, spingendo sempre più all’angolo il governo Fernández.

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