La guerra nel Tigray, in Etiopia, è fatta di armi, trincee, strategie, bombe, assalti, ma si nutre anche di parole e silenzi. L’Eritrea, ad esempio, combatte, ma non parla della guerra, distoglie lo sguardo. Il presidente Isaias Afewerki racconta che il Tplf (Fronte popolare di liberazione del Tigray) voleva fare un colpo di stato e invadere Addis Abeba, il piano, ha aggiunto, si fondava sulla «politica di polarizzazione etnica» del Tplf. Il Tplf sostiene, anche in questo caso in modo selettivo, che la guerra in atto è portata avanti da generali eritrei. Getachew Reda vice presidente del Tplf dice che...