Robert «Bob» Matthews ha gli stessi occhi azzurri di J.D. Vance e come lui è un pezzo di quell’America hillbilly di cui ha sancito la narrazione nel suo fortunatissimo memoir, Hillbilly Elegy (Elegia americana, Garzanti) divenuto un manifesto politico per la nuova destra che parla di «proletariato bianco», del «popolo dimenticato dalle élite», di un successo che arriva senza l’aiuto di nessuno. Non è l’unica corrispondenza fra queste due figure, e nell’ideologia praticata da Matthews che fu protagonista col suo gruppo neonazista e suprematista di una serie di omicidi e di rapine nell’America degli anni Ottanta in nome della «purezza...