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Terra madre, un Salone di buon gusto

Terra madre, un Salone di buon gustoTerra madre a Torino – Paolo Properzi

Il fatto della settimana Da oggi a domenica a Torino il più grande evento internazionale su cibo e agricoltura Titolo: food for change

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 20 settembre 2018

Giovane e indigena, Akeisha Clarke rappresenta la comunità di pescatori della Piccola Martinica, a poca distanza dall’isola madre Grenada. Pierre Thiam è, invece, uno chef di origini senegalesi, noto a New York come «il re della nuova cucina africana». Isabel Angelica Inayao Sepulveda è cilena: nelle aree rurali intorno alla piccola cittadina di Paillaco, nel sud del Paese, si dedica all’agricoltura sostenibile di piccola scala. Insieme ad altre diciotto donne lavora nella Agrupación por la biodiversidad de Paillaco. Helen Nguya è stata artefice in Tanzania dell’organizzazione Trmega, punto di riferimento per vedove, bambini, donne molto povere e malati di Aids che si fanno forza lavorando insieme. Oggi, è tra le più convinte sostenitrici del progetto Orti in Africa. Christian Aguerre lavora nei Paesi Baschi francesi insieme a un gruppo di altri produttori per proteggere la biodiversità locale, allevando le razze antiche di maiali e pecore, coltivando varietà locali di mais e ciliegie.

Sono solo alcuni dei delegati che, da oggi al 24 settembre, saranno a Torino per Terra Madre – Salone del gusto, il più grande evento internazionale dedicato al cibo, giunto alla dodicesima edizione. La manifestazione è organizzata da Slow Food, insieme a Città di Torino e Regione Piemonte e in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole e dei Beni e delle attività culturali. Il tema dell’edizione è «food for change», ovvero il cibo inteso come «il più potente strumento per avviare una rivoluzione lenta, pacifica e globale». Cibo buono, pulito, giusto e sano come «diritto di tutti», definendo così il senso politico che si pongono sia l’evento sia Slow food stesso. «Fino a quando anche solo una persona sul pianeta non ne avrà accesso, non smetteremo di batterci per garantirlo», recita la dichiarazione di Chendgu, Cina, votata all’ultimo congresso internazionale del movimento fondato, ormai trentadue anni fa, da Carlo Petrini.

«Se vogliamo cambiare il mondo – spiegano gli organizzatori – cominciamo dai piccoli gesti quotidiani, come la scelta consapevole delle materie prime che usiamo per realizzare le nostre ricette. Se lo facessimo tutti, vedremmo gli effetti sulla qualità e salubrità dei prodotti, sulla tutela degli ecosistemi e della biodiversità, sui mercati globali e la distribuzione delle risorse. Sulla vita di ogni giorno».

TRE LE SEDI UFFICIALI: Lingotto Fiere, che torna a essere il cuore della manifestazione, piazza Castello in centro città e la Nuvola Lavazza in via Bologna. Oltre duecento eventi che si estendono anche ad altri quartieri della città, tra cui Mirafiori e San Salvario, e che portano la rassegna pure fuori dal capoluogo. In tutta la regione sono previste occasioni di scambio con i duemila delegati di Terra Madre ospitati nelle famiglie di centoventi tra città e paesi del Piemonte. E sono stati pensati quindici itinerari artistico-paesaggistici organizzati dalle Condotte Slow Food (le sedi locali).

IL LINGOTTO ACCOGLIE le cinque aree tematiche di #foodforchange dedicate a Slow Meat, Slow Fish, Cibo e salute, Semi, Api e insetti. Sono attesi Maria Canabal, fondatrice e presidente di Parabere, il forum mondiale della gastronomia al femminile, e Amitav Ghosh, scrittore, giornalista e antropologo indiano. Qui, ci sarà anche il celebre mercato italiano e internazionale, tratto distintivo del Salone del gusto: novecento espositori, inclusi i presidi Slow Food, che vanno dal burro di karitè del Burkina Faso all’anice verde di Castignano (Ascoli Piceno) o al pomodoro canestrino di Lucca.

L’AGRICOLTURA DI QUALITÀ IN ITALIA è in aumento. L’Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ha fotografato la situazione. Dal 2010 a oggi, la superficie ad agricoltura biologica è cresciuta di quasi 800 mila ettari. Secondo le elaborazioni effettuate nell’ultimo rapporto Sinab, nel 2017 le superfici coltivate in Italia hanno superato l’1,9 milioni di ettari, con una crescita del 6,3% rispetto all’anno 2016. Ben 75.873 imprese. Per il Quindicesimo Rapporto Ismea-Qualivita, sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane, si è rafforzato il nostro primato mondiale per numero di prodotti Dop-Igp con 818 Indicazioni Geografiche, registrate a livello europeo. A questo trend positivo fa da contraltare il persistente livello di contaminazione da pesticidi. Il 23% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali (dati Ispra) presenta concentrazioni superiori ai limiti.

LA STRADA VERSO UN FUTURO SOSTENIBILE è lunga: utile, allora, confrontarsi con altri saperi, per esempio con quelli di chi arriva da lontano. All’Oval, ci sarà l’Arena di Terra Madre, lo spazio dedicato a migranti e popoli indigeni in cui ascoltare storie, conoscere progetti e scoprire altre tradizioni. Temi ripresi anche dal festival teatrale Siediti vicino a me, all’ex cimitero di San Pietro in Vincoli, quartiere Aurora (inserito nel programma Terra Madre In). Nello spazio antistante all’Oval ci saranno le cucine di strada e le birre artigianali, che prolungheranno la chiusura fino alle ore 24. Navette collegheranno il Lingotto al centro, dove in piazza Castello ci saranno food truck e l’Enoteca (a Palazzo Reale), oltre ad alcuni laboratori del gusto. Altri si terranno alla Nuvola Lavazza, insieme ad un ciclo di conferenze dedicate al caffè e alla cucina sostenibile.

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