Dopo una serie di ritardi, a New York è stato aperto un centro di prima accoglienza per i migranti, arrivati in città su autobus organizzati dai governatori repubblicani degli stati al confine con il Messico, Texas in testa.

Il centro è un complesso di grandi tende che inizialmente doveva ospitare mille persone ed essere aperto nel Bronx. Ma gli attivisti per i diritti dei migranti hanno fatto notare all’ufficio del sindaco che l’area designata è una zona che, a ogni pioggia, è ad alto rischio allagamenti. Da qui la decisione di spostare la tendopoli a Randall’s Island, isola nell’est river, proprio sotto il Bronx, nella zona alta tra Manhattan e il Queens.

A RANDALL’S ISLAND non c’è rischio allagamenti ma l’isola è di fatto scollegata dal resto della città. Non ci sono fermate della metropolitana ma una sola linea di autobus, che passa molto raramente. Il complesso di tende è pensato per essere una stazione di passaggio per soli uomini adulti, molti provenienti dal Venezuela, che arrivano più volte la settimana su bus noleggiati principalmente dal Texas. Le tende sono spartane e possono accogliere al massimo 500 persone. Ci sono servizi di lavanderia, una sala da pranzo e telefoni per effettuare chiamate internazionali.

C’è uno spazio in cui i migranti possono incontrare gli operatori e una sala ricreativa con tv, videogame e giochi da tavolo. Nella zona notte si allungano file su file di letti verdi, con un cuscino, delle lenzuola, una coperta e asciugamani.

Il piano è ospitare gli uomini per un periodo di 4-5 giorni, mentre si determinano i passi successivi. Le famiglie con bambini, invece, sono alloggiate in un albergo a midtown Manhattan.

«AVEVAMO BISOGNO di un diverso tipo di operazione che ci desse il tempo e lo spazio per accogliere le persone – ha dichiarato il commissario per la gestione delle emergenze, Zach Iscol – Dare loro pasti, una doccia calda, un posto dove dormire e renderci conto se ci sono esigenze mediche, per poi capire con loro quale sarà il passo successivo».

Finora New York è riuscita a rispondere ai problemi dei migranti e dei richiedenti asilo, come ci si aspetta da una «città santuario», vale a dire una città che offre agli immigrati, in molteplici modi, diversi livelli di protezione.

Il momento, però, è problematico. Da inizio pandemia la popolazione di senza tetto newyorkese è aumentata di giorno in giorno e ora i pochi dormitori di New York City stanno esplodendo, con oltre 63.300 residenti, molti dei quali sono uomini soli.

RISPETTO AGLI ANNI precedenti la pandemia, il numero di famiglie che si rivolge ai centri di accoglienza è diminuito, mentre il numero di uomini single è aumentato vertiginosamente dalla primavera scorsa, anche a causa dell’afflusso di migranti dagli stati del sud.

Per questa ragione il sindaco Eric Adams, a inizio ottobre, ha dichiarato lo stato di emergenza. Lunedì nel sistema di accoglienza hanno passato la notte più di 20mila adulti soli, un aumento del 23% rispetto alla media di luglio.