Tangenti e appalti, nei guai il dg di Sogei e «l’uomo di Musk»
Il caso Il capo della società informatica del Mef arrestato in flagranza. Nelle carte dell’inchiesta aperta a Roma si parla di gare per 98 milioni: diciotto indagati. Nel mirino dei pm c’è anche l’affare Starlink.
Il caso Il capo della società informatica del Mef arrestato in flagranza. Nelle carte dell’inchiesta aperta a Roma si parla di gare per 98 milioni: diciotto indagati. Nel mirino dei pm c’è anche l’affare Starlink.
Lunedì sera, a Roma, la guadia di finanza ha arrestato in flagranza di reato Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, la Società generale d’informatica, al 100% controllata dal ministero dell’Economia. Aveva appena intascato una busta con dentro 15.000 euro da Massimo Rossi, manager di Italware srl e Itd Solution spa: secondo gli inquirenti si tratterebbe di una tangente. E per i procuratori aggiunti Paolo Ielo e Giuseppe Cascini non sarebbe nemmeno la prima volta che accade un fatto del genere e infatti la loro inchiesta va molto al di là di una singola bustarella. Si parla di corruzione, ovviamente, ma anche di turbativa d’asta: 18 le persone fisiche indagate, 31 quelle giuridiche. Nel capo d’imputazione si possono leggere i nomi di importanti società di primo piano del mondo dell’informatica e della cybersicurezza (Italware srl, Dimira srl, Olidata spa, Sferanet srl, Itd solution spa, Digital Value spa, Innovery spa, Vipa Impiantti srl, Buildings Vamp srl, Albamar srl, Samar srl, Business solutions srls, Mondostore srl e Ismart srl). E c’è anche Andrea Stroppa, classe 1994, definito dai finanzieri come «il referente di Elon Musk in Italia».
LA STORIA, come sempre quando si parla di colletti bianchi e presunti interessi illeciti, è complicata. Per quello che riguarda Iorio, finito ai domiciliari, l’accusa è di aver incassato decine di migliaia di euro (la cifra non è stata quantificata con precisione, in attesa dei risultati delle varie perquisizioni) da Massimo Rossi (anche lui arrestato) per favorirlo in un giro di appalti da 98 milioni di euro. I due si sarebbero visti più volte dal 2023 in poi, «con frequenza di circa due volte al mese», come recita uno dei decreti della guardia di finanza.
Questi episodi farebbero parte di un «articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia di Sogei, sia infine al ministero dell’Interno». Dalle intercettazioni emerge che Iorio fosse in contatto con tale «Antonio della Difesa», poi identificato in Antonio Angelo Masala, capitano di fregata della Marina, che, «al fine di svolgere il proprio ruolo nell’ambito di una fornitura» avrebbe «avanzato richieste di compensi nonché l’assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite dall’imprenditore». Gli appalti che la procura di Roma sta studiando sono parecchi. Quello che fa più rumore, almeno in queste battute iniziali, riguarda Starlink, la costellazione di satelliti di proprietà di Space X, la società di Elon Musk. L’ufficiale della Marina, per gli inquirenti, dopo aver appreso dell’interesse del governo ad acquisire satelliti, avrebbe organizzato una riunione sul tema per « agganciare e contattare successivamente» il referente italiano dello spregiudicato tycoon statunitense, Andrea Stroppa. Che ora, dal canto suo, sembra promettere scintille: «Non vedo l’ora di rispondere alle accuse», ha scritto su X.
«NEL CORSO delle conversazioni – sostengono i magistrati – emerge che da un lato l’ufficiale di Marina programma con un altro indagato l’inserimento di Olidata Spa nell’affare e, dall’altro, lo svolgimento di una certamente illecita propalazione a beneficio dello Stroppa (e, suo tramite dei suoi referenti) di notizie riservate in ordine a decisione assunte nel corso di riunioni ministeriali».
Mentre le perquisizioni proseguono e i contorni della vicenda sembrano sempre più ampi, Sogei e Olidata fanno sapere di avere «piena fiducia nella magistratura» e di ritenersi «parti lese» di ogni eventuale manovra illegale compiuta dai loro dirigenti. Staremo a vedere, intanto, nonostante la vicenda riguardi una società interamente controllata dal ministero dell’Economia, ci siano di mezzo appalti banditi anche, dal ministero dell’Interno, dal ministero della Difesa e dallo Stato maggiore della Difesa e oltre alla corruzione stia emergendo anche un preoccupante giro di rivelazioni di segreti che riguardano la sicurezza nazionale, dalle forze politiche le reazioni non sono poi così forti. Il M5s si preoccupa solo di dire che questa inchiesta non sarebbe mai andata da nessuna parte se il limite alle intercettazione fosse stato fissato a 45 giorni come vuole fare adesso il governo, mentre Matteo Renzi, ieri in Senato, si è espresso con una battuta sulla (sua) speranza che Musk non sappia nulla di Sogei e il verde Francesco Emilio Borrelli, che la settimana scorsa ha partecipato a «una visita istituzionale alla Sogei» si augura che la giustizia agisca, bontà sua, «con rapidità».
TUTTO QUESTO avviene nei giorni in cui il governo sta valutando la possibilità di avvalersi di Starlink per salvare il progetto di banda ultralarga del Pnrr. Giusto ieri, il sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha confermato al Sole 24 Ore che sono «in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane – del nord, del centro e del sud – per sperimentare la fornitura di un servizio space-based rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri».
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