Nella giustizia europea collaboratori del ministro Fitto
Ue Corte dei conti e di giustizia
Ue Corte dei conti e di giustizia
Ci sono tre nomine che il governo di Giorgia Meloni ha realizzato nel 2024 nei tribunali europei. L’ultima si è perfezionata la scorsa settimana: il 7 novembre ha giurato in Lussemburgo Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, nominato membro della Corte dei conti Ue. Un mese prima era toccato ai due nuovi membri indicati dall’esecutivo alla Corte di giustizia dell’Unione Massimo Condinanzi (giudice) e Andrea Biondi (avvocato generale). Primo e secondo dell’elenco hanno una caratteristica comune: aver lavorato a stretto contatto con il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto.
Manfredi Selvaggi si era occupato dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza ed è stato scelto per la Corte dei conti Ue con uno sgarbo istituzionale: senza sentire la Corte dei conti di Roma. Il magistrato ha una lunga esperienza nel contesto italiano, ma è molto limitata quella in ambito tributario europeo e internazionale.
Condinanzi ha lavorato con Fitto come coordinatore della Struttura di missione per la risoluzione delle procedure di infrazione, nel dipartimento Politiche Ue di Palazzo Chigi. Ha un cv di tutto rispetto nelle vicende che riguardano il diritto comunitario, la sua nomina però è avvenuta rompendo una prassi consolidata: rinnovare il mandato ai giudici nel massimo tribunale Ue per rafforzare l’idea della loro indipendenza.
Mentre Giovanni Pitruzzella, predecessore di Biondi, doveva lasciare perché nominato dal Quirinale alla Consulta, la giudice Lucia Serena Rossi, che occupava il posto di togata italiana alla Corte Ue prima di Condinanzi, è stata sostituita per scelta del governo italiano.
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