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Rinviato a giudizio il governatore forzista Vito Bardi

Rinviato a giudizio il governatore forzista Vito Bardi

Basilicata Il gup di Potenza, Francesco Valente, ha fissato la prima udienza del processo per il prossimo 20 gennaio

Pubblicato 4 giorni faEdizione del 9 novembre 2024

È stato rinviato a giudizio Vito Bardi, presidente forzista della regione Basilciata, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Potenza che, nell’ottobre del 2022, scosse la giunta lucana. Bardi è accusato di concorso in induzione a dare o promettere utilità. Sono stati rinviati a giudizio anche Gianni Rosa (senatore di Fratelli d’Italia) all’epoca dei fatti assessore all’Ambiente della giunta di centrodestra, Francesco Fanelli (attuale consigliere regionale della Lega), Franco Cupparo (attuale assessore regionale alle Attività produttive in quota Fi) e Rocco Leone, consigliere regionale di Fdi. Con l’abolizione del reato di abuso d’ufficio è uscita dal procedimento l’ex assessore Donatella Merra.

Il gup di Potenza, Francesco Valente, ha fissato la prima udienza del processo per il prossimo 20 gennaio. Nell’udienza dello sorso mese di settembre, il pubblico ministero Vincenzo Montemurro aveva ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per quasi tutti gli imputati. Il gup ieri ha rinviato a giudizio 19 persone mentre per altre 5 è stato disposto il non luogo a procedere. Con il rito abbreviato ne sono state assolte altre tre.

Il principale filone delle indagini riguarda la presunta defenestrazione, decisa secondo gli inquirenti a tavolino dalla giunta di centrodestra, anche attraverso una riduzione di fondi di circa 12 milioni, di Massimo Barresi (il principale accusatore dell’inchiesta) dalla direzione generale dell’ospedale San Carlo di Potenza, il più importante della regione. L ’altro filone, invece, prende in esame il presunto «mercimonio politico-elettorale» a Lagonegro, città di Piro e Di Lascio, in occasione delle elezioni comunali del 2020. Eletto nel 2019, Bardi è stato riconfermato governatore nello scorso aprile. Il 7 ottobre 2022 l’inchiesta portò a due arresti: il capogruppo di Fi in consiglio regionale, Francesco Piro, ai domiciliari l’ex sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio.

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