Il Kurdistan turco è molto cambiato dall’ultima visita, molti anni fa, e non solo perché le città come Diyarbakir si sono enormemente gonfiate, ma anche perché, nonostante tutti i problemi e le discriminazioni, i kurdi non sono più sotto assedio come in passato. Continuano a esserci migliaia di prigionieri politici e se sono diminuiti i casi di tortura «non è tanto per il risultato delle pressioni dell’Associazione per i diritti umani ma perché la scelta del governo è di sparare sui manifestanti invece di arrestarli», afferma Sebla Arcan dell’Insan Haklari Derneci, che da 20 anni si occupa degli scomparsi insieme...