Erdogan minaccia i comuni curdi: altri commissariamenti in vista
Turchia Intervista a Mehmet Rüstü Tiryaki, vicepresidente del partito Dem e responsabile del partito per gli enti locali: «La tempistica è legata al dibattito sulla pace: è una dimostrazione di forza del governo»
Turchia Intervista a Mehmet Rüstü Tiryaki, vicepresidente del partito Dem e responsabile del partito per gli enti locali: «La tempistica è legata al dibattito sulla pace: è una dimostrazione di forza del governo»
Lunedì 4 Novembre il governo turco ha sollevato dall’incarico tre sindaci del partito Dem: il sindaco di Mardin, Ahmet Türk, quello di Halfeti, Mehmet Karayılan e Gülistan Sönük, eletta con il 64,52% dei voti a Batman, sconfiggendo il candidato islamista di Hüda-Par in una città dalla forte tradizione conservatrice. La pratica dei kayyum, i fiduciari, è una delle armi più utilizzate dal governo turco contro il movimento politico curdo. Ad aprile Dem è arrivato alle elezioni locali con 48 comuni commissariati su 65.
I commissariamenti sono avvenuti nell’anniversario dell’operazione contro il Partito Democratico dei Popoli Hdp, di cui Dem è il successore, che nel 2016 ha portato all’arresto dei co-presidenti Selahattin Demirtas e Figen Yüksekdag e di centinaia di amministratori eletti, militanti e simpatizzanti del partito.
«È CHIARO che la data per la nomina dei fiduciari a Mardin, Batman e Halfeti è stata stabilita appositamente. Il messaggio del potere politico è che il suo atteggiamento nei nostri confronti non cambia. Il governo dice: così come otto anni fa ho arrestato i vostri co-presidenti e deputati e li ho mandati in prigione, ora sto licenziando i vostri sindaci eletti», ci spiega Mehmet Rüstü Tiryaki, vicepresidente del partito Dem e responsabile del partito per gli enti locali.
«In effetti, negli ultimi otto anni il comportamento del potere politico nei nostri confronti non è cambiato. È stata intentata una causa di chiusura contro il nostro partito, sono stati confiscati i nostri fondi al tesoro, migliaia di nostri amici, tra cui militanti, parlamentari e dirigenti sono stati arrestati e condannati e, per la terza volta dopo il 2016 e il 2019, i nostri sindaci sono stati sospesi dall’incarico e sono stati nominati dei fiduciari per sostituirli».
I commissariamenti avvengono in un periodo in cui in Turchia si discute di un possibile nuovo processo di pace in seguito alla visita concessa al presidente del Pkk Abdullah Öcalan nel carcere di Imrali da parte di suo nipote, il deputato Dem Ömer Öcalan.
«Naturalmente, la tempistica è anche legata alle discussioni sulla pace e sulla soluzione della questione curda. Il governo sta facendo una dimostrazione di forza, minacciandoci in modo velato – commenta Tyriaki – La Turchia ha un problema curdo, su più livelli. Pertanto, la sua soluzione richiede una reale buona volontà. Se si inizia con le minacce, non sarà facile ottenere risultati e forse non si aprirà la porta della pace».
Dopo le ultime elezioni anche il Chp, partito fondato nel 1923 da Atatürk, si è opposto con forza ai commissariamenti. «A differenza del passato, questa volta il Chp si è apertamente opposto alla politica del governo in materia di fiduciari. Subito dopo le elezioni, si è opposto al tentativo di nominare un fiduciario per la municipalità metropolitana di Van. Il 3 giugno si è opposto al commissariamento del comune di Hakkari. Infine, si è opposto alla nomina di fiduciari a Mardin, Batman e Halfeti – continua Tiryaki – Riteniamo che sia molto prezioso. La politica dei fiduciari del governo è una grande minaccia non solo per il nostro partito e per le città che governiamo, ma anche per la democrazia in Turchia. Pertanto, i partiti di opposizione in Turchia dovrebbero opporsi apertamente alla politica dei fiduciari. In caso contrario, il governo continuerà a nominarli nei comuni di opposizione. Un fiduciario è stato nominato anche nel comune del Chp di Esenyurt, il più grande distretto della Turchia»
NEL CASO DI VAN una massiccia resistenza politica e popolare aveva ottenuto il ritiro del commissariamento e il reintegro del sindaco Abdullah Zeydan. In quella occasione i cittadini di Batman, che avevano manifestato a sostegno di Zeydan, avevano filmato e denunciato il volo radente di un aereo da guerra, interpretato come un’intimidazione.
«La popolazione di Van ha mostrato una grande resistenza. 100mila persone non hanno lasciato le strade per giorni – commenta Tiryaki, dicendosi fiducioso sulla possibilità che l’evento di Van si ripeta – Quasi tutti i partiti di opposizione, le organizzazioni democratiche di massa e i sindacati in Turchia hanno sostenuto questa resistenza, che ha in qualche modo fatto fare un passo indietro al governo. anche il Consiglio elettorale supremo ha respinto il tentativo di nominare un fiduciario per Van. C’è una resistenza contro l’amministrazione fiduciaria a Mardin, Batman, Halfeti ed Esenyurt. Se questa resistenza cresce, credo che il governo potrebbe fare un passo indietro».
In risposta alle proteste, il presidente Erdogan ha dichiarato domenica che il governo continuerà a destituire i sindaci sospettati di legami con il Pkk, affermazione che suggerisce nuovi commissariamenti nel prossimo futuro. «La comunità internazionale dovrebbe ricordare ai rappresentanti della Turchia sulle piattaforme internazionali che queste politiche negano il diritto di voto, negano la volontà del popolo e la democrazia – conclude Tyriaki – Dovrebbe prendere una posizione chiara e, se possibile, imporre una serie di sanzioni alla Turchia».
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